La Giunta Regionale


12.10.2014 14:35

OSPEDALE DI GEMONA: TELESCA, LA SCELTA DELL'ASS N. 3 È A TUTELA DEI PAZIENTI

Trieste, 12 ott - "La scelta effettuata dall'ASS n. 3 è indubbiamente stata fatta a garanzia della tutela dei pazienti e, quindi, della sicurezza dell'Ospedale cui la cittadinanza si rivolge". Lo precisa l'assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca in risposta alle preoccupazioni seguite alla decisione del direttore generale dell'Azienda per i Servizi Sanitari (ASS) n. 3 "Alto Friuli" di prevedere, peraltro in via sperimentale, nell'ambito del Presidio ospedaliero di Gemona una mobilità interna degli infermieri, in relazione ad esigenze temporanee.

"A Gemona l'Area di emergenza, quale reparto in contiguità con gli ambulatori del Pronto soccorso, si struttura in uno spazio con quattro posti letto e può, quindi, ospitare fino a quattro pazienti con monitoraggio centralizzato", spiega l'assessore, ricordando che "il turno notturno prevede la presenza di un infermiere in Pronto soccorso, di un infermiere nell'Area di emergenza e di un infermiere per le uscite in ambulanza. È altresì prevista l'attività di un ulteriore infermiere reperibile per trasferimenti di pazienti ad altre sedi".

Parallelamente "nel reparto di Medicina la dotazione di posti letto è di 50 unità e il turno notturno prevede la presenza di due infermieri e di un Operatore Socio-Sanitario (OSS)". "Fortunatamente - commenta Telesca - sulla base dei dati rilevati nel periodo gennaio 2014-luglio 2014 il tasso di occupazione dei posti letto in Area dell'emergenza è stato notevolmente basso".

"A fronte di questi elementi - sottolinea l'assessore alla Salute del Friuli Venezia Giulia - l'ASS n. 3, effettuando una valutazione della situazione in considerazione dei diversi fattori che concorrono nelle scelte organizzative e di gestione dei professionisti di settore, tra cui in primo luogo la sicurezza del paziente e la valorizzazione della prestazione sanitaria, ha ritenuto che, qualora i posti dell'Area di emergenza non siano occupati, un infermiere possa assicurare la sua prestazione in favore di pazienti ricoverati presso il reparto di Medicina, che tra l'altro è collocato logisticamente nelle immediate vicinanze".

"In proposito va considerato anche - conclude Telesca - che la direzione aziendale ha già ampiamente chiarito che qualora la situazione nell'Area di emergenza venisse a modificarsi il professionista continuerà a rendere la propria attività presso l'unità organizzativa di appartenenza".

ARC/Com/PPD