La Giunta Regionale


26.06.2014 15:39

SALUTE: FORMALIZZATA LA CHIUSURA DEL PUNTO NASCITA DI GORIZIA

Trieste, 26 giu - "Chiari motivi di sicurezza della donna e del nascituro". Così viene spiegata la scelta di "sospensione immediata" del punto nascita dell'ospedale di Gorizia, nella delibera con la quale la Giunta regionale, su proposta dell'assessore alla Salute Maria Sandra Telesca, ha oggi formalizzato l'intervento cautelare.

Con la stessa delibera, la Giunta ha disposto l'unificazione delle équipe di Ostetricia e di Pediatria dell'Azienda per i Servizi Sanitari (ASS) n. 2 "Isontina", in modo da assicurare il percorso nascita completo nell'altro ospedale dell'ASS, quello di Monfalcone, dove sarà garantita la guardia attiva 24 ore su 24.

Monfalcone dispone infatti, si precisa nella delibera, di un punto nascita "con sicure potenzialità di assorbimento immediato dell'attività che non potrà più essere espletata a Gorizia". A Gorizia sarà d'altra parte garantito un "percorso nascita" in particolare per quanto riguarda l'attività ambulatoriale pre e post parto, lo sviluppo dell'assistenza territoriale e forme di collaborazione transfrontaliera.

Il riferimento che sta alla base della decisione di chiudere il punto nascita di Gorizia sono le "Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita", un accordo sottoscritto nel dicembre del 2010 dal Governo con le Regioni e gli Enti locali. In quel documento si stabilisce che, per ragioni di qualità e di sicurezza, i punti nascita possano essere mantenuti solo se presentano almeno 500 parti all'anno, raccomandando comunque di tendere verso un parametro standard di almeno mille parti all'anno.

Qualità e sicurezza possono essere infatti garantiti solo se un reparto dispone di una sufficiente casistica. Ebbene a Gorizia, negli ultimi sette anni, ci sono stati sempre meno di 400 parti all'anno con un continuo calo arrivando a chiudere nel 2013 con 276 parti, una tendenza alla diminuzione confermata anche nei primi mesi del 2014 con una proiezione di soli 240 parti a fine anno.

"Il mantenimento dell'attività presso il punto nascita del presidio ospedaliero di Gorizia - si legge nella delibera - sta esponendo la popolazione delle donne e dei nascituri che vi accedono a rischi elevati di complicanze anche molto gravi, se non fatali". In casi come questi sarebbe dunque la Regione "ad assumersi il carico di ingenti oneri derivanti dalle possibili richieste di risarcimento da parte dei soggetti coinvolti da un evento avverso o dei loro familiari, per le quali risulterebbe inficiata ogni strategia difensiva".

ARC/PF