La Giunta Regionale


15.05.2014 20:01

SALUTE: L'ASSESSORE DEL FVG IN AUDIZIONE IN CONSIGLIO PROVINCIALE DI TRIESTE

Trieste, 15 mag - Nessun taglio per la sanità triestina ma una riorganizzazione dei servizi, per puntare ad una maggiore efficienza complessiva del sistema e a una riqualificazione della spesa, partendo dai costi standard, ovvero da un allineamento ai migliori parametri. Lo ha ribadito oggi a Trieste l'assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca che ha illustrato le caratteristiche della riforma nel corso di un'audizione in Consiglio provinciale, alla quale, accanto alla presidente Maria Teresa Bassa Poropat, hanno partecipato assessori, consiglieri, sindaci, il responsabile della direzione Salute della Regione Adriano Marcolongo e i direttori generali dell'Azienda per i Servizi Sanitari n. 1 "Triestina" Nicola Delli Quadri e dell'Ospedale infantile Burlo Garofolo Mauro Melato.

Stiamo lavorando per il futuro, mantenendo costante l'attenzione alla gestione contingente, ha detto l'assessore. Un ridisegno complessivo che si pone l'obiettivo di favorire l'integrazione tra i diversi servizi sociali e sanitari e la continuità dell'assistenza, indirizzando le risorse dove più servono. In particolare verso la crescente domanda legata alla cronicità. Al termine di un ampio e articolato dibattito, che ha visto intervenire molti consiglieri, con domande puntuali, l'assessore, coadiuvata dal direttore generale, ha enfatizzato la necessità di rafforzare il sistema delle cure primarie, facendo dei medici di medicina generale i principali attori.

Diversi i modelli che saranno attuati, a seconda delle esigenze del territorio, partendo dalle migliori esperienze, anche internazionali: dalla semplice aggregazione funzionale di medici che si metteranno in rete, a veri e propri Centri per l'assistenza primaria dove opereranno assieme diversi professionisti: medici di famiglia, specialisti, infermieri. Passando da studi professionali ove lavorino, in gruppo, almeno sei medici per poter tenere aperto un ambulatorio nell'arco di non meno di 12 ore giornaliere. In tutto questo il vero salto di qualità sarà la presa in carico proattiva, specie per gestire la cronicità: una sorta di "manutenzione" per andare incontro alle esigenze del paziente, per intervenire prima che si manifestino maggiori criticità.

Rispetto alla ipotesi di unificare l'Azienda territoriale e quella ospedaliera, l'assessore ha parlato di una scelta tecnica, non certo ideologica, dettata dalla convinzione, confermata dalle esperienze internazionali, che una regia unica vada meglio incontro alle esigenze dei cittadini. E se più in generale si persegue un sistema che mira a eliminare solo quello che non serve, ad accorpare reparti laddove ciò sia più opportuno e funzionale, per poter rafforzare le eccellenze, anche il Burlo, così come il CRO di Aviano, dovrà integrarsi in questo sistema. Il che non significa assorbimento, come qualcuno questa sera aveva paventato. Infine l'Agenzia: non un super ente, ma una struttura che nasce dalla necessità di un'unica centrale per servizi condivisi, dagli acquisti alle attività amministrative. Proprio per razionalizzare e liberare risorse da destinare all'assistenza.

ARC/PPD