La Giunta Regionale


05.04.2024 19:33

Territorio: Zilli, far conoscere nostre radici storico-culturali

Presentato oggi il libro didattico la Fie da l'aiar sul Cuarnan
Udine, 5 apr - "La conoscenza delle radici storico-culturali della nostra regione gioca un ruolo cruciale nello sviluppo dell'identità individuale e collettiva. Per i giovani, in particolare, scoprirle significa costruire un ponte verso il passato, capace di arricchire il presente e ispirare il futuro. Inoltre, il patrimonio culturale è un potente strumento educativo che stimola la curiosità e promuove la creatività. Per questo esprimo un plauso alla poetessa Alida Pevere per avere realizzato il libro didattico la Fie da l'aiar sul Cuarnan con l'obiettivo di far conoscere, ai nostri ragazzi, l'opera di Giovanni Patat e al Comune di Artegna per aver creduto in questo progetto che ha in sé il valore aggiunto di essere scritto in lingua friulana".
Lo ha detto l'assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli, a margine della presentazione del volume 'la Fie da l'aiar sul Cuarnan" di Alida Pevere al Teatro 'mons. Lavaroni' di Artegna. Il titolo richiama la scultura che Giovanni Patat, noto anche come Giovanni di Artegna, realizzò sul monte Cuarnan scolpendo un volto dai tratti femminili sulla parete rocciosa.
"Giovanni Patat, scomparso di recente, - ha aggiunto Zilli - è stato uno dei protagonisti di una delle più floride stagioni artistiche friulane. Le sue sculture si possono trovare in numerose collezioni regionali, nelle chiese, negli spazi comunitari e naturali e sono il frutto di una produzione durata oltre settant'anni. L'artista ha messo a disposizione della sua terra, il Friuli, il suo talento poliedrico e farlo scoprire ai nostri giovani è un modo per avvicinarli al patrimonio culturale di cui è ricco il Friuli Venezia Giulia. Iniziative mirate, come quella odierna, contribuiscono a incoraggiare i giovani a diventare custodi attenti e appassionati della loro terra".
Alla presentazione sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco di Artegna Alessandro Marangoni e i familiari dell'artista. ARC/LP/pph