Trieste, 16 lug - Riscoprire la dimensione sociale del lavoro.
Combattere l'alienazione e rimettere al centro la dignità e la
gratificazione personale. Coniugare profitto e interesse
collettivo.
Sono alcuni dei punti su cui l'assessore regionale al Lavoro
Alessia Rosolen ha posto l'accento nel corso del suo intervento,
questa mattina all'Auditorium della sede regionale di Udine,
intervenendo all'assemblea annuale di LegaCoop Fvg.
Rosolen ha ricordato che "anche in questa fase delicata e, per
evidenti motivi, nuova a tutti gli effetti, stiamo valorizzando
l'aspetto sociale anche nelle leggi ad hoc legato al comparto del
lavoro: con le modifiche alla legge 18 del 2005, sono stati
inseriti passaggi molto significativi che trascendono il
significato economico e mettono al centro la persona come
componente di un sistema. Nella nuova programmazione Fse 2021-27-
il cui principio guida è "la comunità che apprende" - il tema
della conciliazione applicato alla famiglia e alla natalità
diviene, semplicemente, centrale. In questa ottica, vorrei
chiarire che nessuno ha la presunzione di risolvere il problema
delle culle vuote con una norma di legge: stiamo però mettendo in
campo misure e incentivi per sostenere i giovani, le giovani
coppie e le famiglie".
"Lo stesso principio - ha aggiunto l'assessore - viene applicato
al comparto della formazione, sempre più strategico nell'ottica
di un processo di apprendimento costante e progressivo che
richiede flessibilità ed elasticità: l'obiettivo del programma
"Imprenderò" è promuovere l'imprenditorialità, in particolare
facilitando lo sfruttamento economico di nuove idee e la
creazione di nuove aziende sia attraverso incentivi diretti, sia
attraverso offerta di servizi, sia attraverso intervenuti di
micro-finanza. Il ruolo della cooperazione sociale nell'ambito
dei servizi di welfare e dell'integrazione sociale, così come
nella produzione di beni e servizi sempre finalizzata
"socialmente", è riconosciuto e visibile". Secondo Rosolen,
"l'ingrediente dell'innovazione sociale è un tratto
caratteristico dell'esperienza cooperativa. L'idea stessa di
impresa mutualistica ha sempre trovato spazio nel nostro
ordinamento giuridico e istituzionale, passando poi per diverse e
importanti riforme. Concettualmente, la cooperativa risulta
maggiormente sensibile alle criticità legate alla precarizzazione
dell'impiego in quanto soggetto che opera nell'interesse dei
propri soci e intrattiene con essi una relazione non puramente
commerciale, ma personale e particolare, in cui questi sono
partecipi e hanno diritto a una equa ripartizione dei risultati.
La sfida di questa giunta era e resta dare stabilità e struttura
al concetto di impiego".
L'assessore regionale al Lavoro ha chiuso rilevando che "questi
mesi ci hanno costretti a porre in essere correttivi e
accorgimenti dettati dall'emergenza e richiesti esplicitamente
dal tessuto sociale. La cooperativa gode del nostro sostegno, ma
non deve sottrarsi, soprattutto in fasi così complicate, alle sue
responsabilità di baluardo delle tutele per le persone. Anche sul
fronte della sicurezza, nessuno deve immaginare alcun passo
indietro dettato dai problemi contingenti: dalla crisi si esce
accentuando la componente sociale e umano, non svilendola".
ARC/COM/pph