La Giunta Regionale


09.03.2024 12:56

Eventi: Scoccimarro, Fvg punto incontro identità e polarità del '900

L'assessore al convegno "Memoria e identità. L'Europa delle Patrie per una Patria Europea, da Charles de Gaulle a Giovanni Paolo II"
Trieste, 9 mar - "Il Friuli Venezia Giulia, e questa città soprattutto, sono il centro geografico, culturale e storico che funge da cerniera, da frontiera, da divisione e da luogo di incontro di tutte le identità e le polarità che sono state proprie del 1900. Attraverso questa linea identità nazionale, nazionalismi, patriottismi, conflitti e riappacificazioni corrono intrecciandosi tentando in questo secolo di ricucire le ferite a favore della pace, di una strategia e di una visione comune. Tuttavia, in un mondo in cui la velocità delle connessioni spesso annichilisce il messaggio stesso, l'Europa necessita di profonde riforme anche culturali che riescano a far prevalere i sani valori dei popoli fieri delle loro tradizioni".
Lo ha detto l'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente ed energia Fabio Scoccimarro durante il convegno internazionale "Memoria e identità. L'Europa delle Patrie per una Patria Europea, da Charles de Gaulle a Giovanni Paolo II", organizzato dalla Lega Nazionale nel salone di rappresentanza del Palazzo della Regione a Trieste.
Scoccimarro ha osservato che proprio in Friuli Venezia Giulia "terminava la parte Sud della cortina di ferro, 'caduta' per usare l'espressione di Churchill tra Stettino e Trieste, dopo due guerre mondiali. Una terra che, come la Polonia di Giovanni Paolo II, ha subito sia l'occupazione nazista sia quella comunista e i due monumenti nazionali della Risiera di San Sabba e della Foiba di Basovizza lo testimoniano. Il titolo del convegno, 'Memoria e Identità', ribadisce la vicinanza nella comprensione dei totalitarismi che il Pontefice aveva e che noi manteniamo a Trieste. Sulla stessa lunghezza d'onda dal suo testo e della nostra vita culturale e politica è sempre emersa con forza la volontà non di aprirsi al consumismo valoriale e al progressismo nichilista più sfrenato, ma di riprendere in mano i semi della giustizia, della libertà e dell'amore per la nostra casa e per le nostre radici".
L'assessore ha concluso evidenziando che "solo riprendendo con fierezza e rispetto l'amor di patria, potremo costruire un'Europa futura, che non sia solo il proseguo di un'unione commerciale, ma che davvero sia un'Europa dei popoli". ARC/COM/ma