Udine, 13 ott - "Oggi è necessario un ruolo sindacale sulle
società benefit. Le esperienze migliori si vedono dove c'è una
contrattazione collettiva, soprattutto di secondo livello, grazie
a un datore di lavoro che ha capito che la responsabilità sociale
parte dall'attenzione ai lavoratori e a un sindacato più
partecipativo. In queste esperienze si fanno opere, si
costruiscono scuole, si danno servizi e si mette in piedi welfare
aziendale vero".
L'assessore regionale al Lavoro, formazione, istruzione, ricerca,
università e famiglia Alessia Rosolen ha espresso così la visione
dell'Amministrazione regionale sui concetti di benessere e
innovazione organizzativa, temi trattati oggi al cinema
Visionario a Udine, nel corso di Fabbricare Società, primo forum
delle società benefit.
L'evento, giunto alla terza delle quattro giornate di cui si
compone, è organizzato dalla Regione tramite l'Agenzia Lavoro &
SviluppoImpresa in collaborazione con Animaimpresa. Nelle quattro
giornate vengono sviluppati in maniera itinerante tra Trieste,
Pordenone, Udine e Gorizia, incontri, presentazioni e scambi sul
modello di società benefit e sul suo sviluppo.
A partire dalla definizione giuridica delle società benefit,
intese come aziende che perseguono il profitto anche creando
valore sociale e ambientale per la comunità in cui operano, il
modello si sviluppa in relazione anche all'organizzazione del
lavoro, alle relazioni con i sindacati, alla sostenibilità.
"Da molti anni la Regione Friuli Venezia Giulia lavora sul
bilancio sociale, sul welfare aziendale e sulla responsabilità
sociale d'impresa - ha detto Rosolen - nella convinzione che il
bene comune vada costruito attraverso una visione politica che
metta al centro il lavoratore".
L'Italia, secondo l'assessore, si distingue in questo campo per
l'esperienza di Adriano Olivetti, che resta l'esempio
storicamente più rilevante di modello aziendale in cui "la
persona, il lavoratore, nella sua integrità è la chiave per
coniugare innovazione e sostenibilità".
L'assessore ha affrontato anche il tema della relazione
sindacale: "il sindacato - ha detto - rappresenta una ricchezza
inestimabile quando sveste il ruolo di organizzazione burocratica
che spesso non fa parte dei lavoratori e diventa invece un corpo
intermedio capace di porsi obiettivi di interesse generale".
"Il welfare aziendale favorisce l'occupazione femminile e
l'attrazione di talenti sempre più attenti alle politiche
aziendali smart. L'azienda che propone la prospettiva di un
contesto lavorativo fondato sul concetto di benessere è più
attrattiva. Lo dimostra il recente primato raggiunto dal Friuli
Venezia Giulia, inserito tra le venti destinazioni al mondo più
attrattive per i nomadi digitali" ha concluso l'assessore.
Secondo uno studio condotto da Tanya Bergamin e Guido Modugno del
Dipartimento di scienze economiche, aziendali, matematiche e
statistiche "Bruno de Finetti" dell'Università di Trieste, le
società benefit, istituite nel 2016, sono ancora poco diffuse sul
territorio nazionale, con un numero attorno alle 2mila unità. Le
regioni col maggior numero di Società benefit a luglio 2022 erano
Lombardia, Lazio e Veneto. Se si considera l'incidenza ogni
10mila imprese sul territorio regionale, il Friuli Venezia Giulia
si colloca al secondo posto davanti a Lazio e Veneto, con 44
società benefit su un totale di oltre 88mila imprese attive. Si
tratta perlopiù di microimprese con un numero di dipendenti
inferiore alle dieci unità.
A livello nazionale, il settore con maggiore incidenza di società
benefit è quello dei "Servizi di informazione e comunicazione"
seguito dal settore "Istruzione" e da quelli di fornitura di
"acqua e gestione rifiuti" e "energia elettrica, gas". Ci sono
buone possibilità di sviluppo nel manifatturiero, nel commercio e
nella sanità e assistenza sociale.
ARC/SSA/ma