La Giunta Regionale


15.03.2014 16:28

CORREGIONALI ALL'ESTERO: TORRENTI, MANTENERE IL LEGAME CON I GIOVANI

Trieste, 15 mar - Mantenere viva la memoria di una pagina di storia delle nostre terre e il legame con i Corregionali all'estero che rappresentano una risorsa significativa non solo in termini culturali ma anche in quelli economici. È questo il messaggio maggiormente sottolineato all'odierna cerimonia che si è svolta a Trieste a ricordo dell'emigrazione giuliana in Australia. L'evento, organizzato dal Comune di Trieste e dall'Associazione Giuliani nel Mondo (AGM), ha voluto ricordare esattamente il 60° anniversario della partenza da Trieste della nave "Castel Verde" con i primi emigranti a bordo per il quinto continente. L'assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti ha evidenziato l'importanza di coltivare uno stretto legame tramite strumenti innovativi con le nuove generazioni degli emigrati: "È questo il lavoro che la Regione farà - ha spiegato - attraverso le sei associazioni di rappresentanza dell'emigrazione del Friuli Venezia Giulia per non disperdere l'identità delle comunità dei Corregionali all'estero". A causa dell'incertezza dei confini e della precaria situazione economica sono partiti fra il 1954 e il 1961 da Trieste quasi 22.000 giuliani (anche istriani e dalmati) per cercare fortuna Oltreoceano. L'evento ha rappresentato per la città giuliana, storicamente abituata ad accogliere la popolazione, un dramma collettivo. Molti degli emigranti riuscirono in Australia, dove furono accolti anche con diffidenza, ad affermarsi professionalmente e a ricoprire posizioni sociali di rilievo. L'assessore Torrenti ha ringraziato i Corregionali all'estero che con il loro lavoro, l'etica e lo spirito di sacrificio "hanno contribuito a diffondere un'immagine positiva dell'Italia e del Friuli Venezia Giulia nel mondo: nella società italiana non c'è la sufficiente percezione - ha spiegato l'assessore - di quanto la notorietà e il successo del nostro Paese dipenda anche dalla presenza dei connazionali all'estero".
Alla cerimonia - nel corso della quale sono intervenuti il presidente del Consiglio comunale e il sindaco di Trieste, Iztok Furlanic e Roberto Cosolini, il presidente dell'AGM Dario Locchi, il vicepresidente della Provincia Igor Dolenc, il vicario del prefetto di Trieste Rinaldo Argentieri, il senatore Mario Toros e l'on. Franco Narducci - è stata evidenziata la necessità di approfondire lo studio e la conoscenza di questo capitolo storico, che ha conosciuto diverse motivazioni di partenza, era contrassegnato inizialmente dall'amarezza e successivamente dalla riconciliazione e un costante profondo attaccamento alla città natia. A questo legame indissolubile si è riallacciato l'assessore Torrenti ricordando come la condizione di spaesamento che solitamente caratterizza gli emigranti, "va affrontata con le porte sempre bilateralmente aperte", quindi con il dialogo tra la comunità di partenza e quella d'arrivo. I Corregionali all'estero, è stato detto, rappresentano una preziosa opportunità per Trieste e il Friuli Venezia Giulia, poiché desiderano essere utili alla terra natale e vanno quindi maggiormente coinvolti nelle iniziative di sviluppo. Inoltre, i molti giovani che lasciano oggigiorno l'Italia per mancanza di prospettive, possono avere come "base d'appoggio" all'estero i circoli degli emigranti. Nel corso della cerimonia, seguita in diretta streaming da mille persone da 14 diversi Paesi, è stato fatto il confronto tra l'emigrazione di 60 anni fa e quella odierna fatta da quelli "che se ne vanno con il computer". Menzionando l'attenzione che il Consiglio regionale da sempre dedica ai Corregionali all'estero, il consigliere regionale Franco Codega ha ricordato come "l'immigrazione è solo l'altra faccia dell'emigrazione e va quindi rispettata". ARC/MCH