La Giunta Regionale


12.03.2014 16:33

KRSKO: VITO, AL NUCLEARE UN 'NO' SECCO E NON TRATTABILE

L'ARPA DISPONIBILE AI CONTROLLI ASSIEME ALLE AUTORITÀ SLOVENE Trieste, 12 mar - "La collocazione della centrale a pochi chilometri dal nostro territorio, in un altro Stato, impone un'interlocuzione attraverso gli ordinari canali internazionali, quindi tra i due Governi, e non è da escludere il ricorso agli Organi di Giustizia comunitari qualora non si riesca a garantire la sicurezza dei cittadini". Lo ha detto oggi in Consiglio regionale l'assessore all'Ambiente e all'Energia Sara Vito in risposta ad un'interrogazione del vicecapogruppo di Forza Italia Rodolfo Ziberna. L'assessore Vito ha sottolineato che in ARPA esiste una Struttura di Fisica Ambientale, che fa parte della rete nazionale per il controllo della radioattività: "dal 2008 essa effettua un costante monitoraggio sul nostro territorio, che ha dato sempre esito negativo; i tecnici di tale struttura - ha precisato - sono pronti a collaborare con i colleghi sloveni e a fare analisi a Krsko". L'assessore Vito ha anche rammentato la netta posizione contraria della Giunta regionale a qualsiasi opzione nucleare e in particolare al potenziamento della centrale di Krsko. "Un no secco e non trattabile, come ha sempre sostenuto la presidente della Regione Debora Serracchiani", ha spiegato Sara Vito a margine della seduta del Consiglio.
"Debora Serracchiani infatti - ricorda - anche da parlamentare europea aveva mantenuto una posizione costante e coerente nei confronti dell'argomento 'nucleare', manifestata con specifiche interrogazioni al Parlamento europeo, focalizzate proprio alla denuncia del rischio rappresentato dalla vicinanza della centrale di Krsko al Friuli Venezia Giulia. Per questo motivo la Giunta regionale è vigile e attenta su questi delicati aspetti". "Fa piacere - conclude - che anche il consigliere Ziberna ora si preoccupi della salute dei cittadini del Friuli Venezia Giulia, dopo che nella precedente legislatura l'ex presidente Renzo Tondo spingeva per una partecipazione italiana all'ipotizzato raddoppio di Krsko, quale via per risolvere i problemi energetici del Friuli Venezia Giulia". "Il referendum popolare - conclude Vito - ha dato a chi ha responsabilità di governo in Italia, una chiara indicazione di condotta, un no al nucleare. Per cui noi intendiamo sviluppare una politica ambientale di riduzione dei consumi, di razionalizzazione delle fonti energetiche e di sviluppo della produzione di energia delle fonti rinnovabili e di certo non pensiamo di partecipare ai progetti di ampliamento di Krsko". ARC/Com/PPD