La Giunta Regionale


30.01.2014 19:07

AMBIENTE: VITO, BIOMONITORAGGIO E STUDIO EPIDEMIOLOGICO PER MONFALCONE

Trieste, 30 gen - L'Arpa ha già ricevuto l'incarico di portare avanti, in collaborazione con l'Università di Trieste, "uno studio approfondito sulla qualità dell'aria del monfalconese che preveda, oltre all'utilizzo di apparecchiature automatiche per la rilevazione su basi chimico-fisiche, anche l'uso dei licheni epifiti come bioindicatori, al fine di certificare il livello delle emissioni nell'aria con particolare riguardo per i metalli pesanti".
Lo conferma l'assessore regionale all'Ambiente ed Energia, Sara Vito, nella sua risposta all'interpellanza del consigliere Rodolfo Ziberna sulle emissioni della Centrale termoelettrica, aggiungendo che, in condivisione con l'assessore alla Salute Maria Sandra Telesca, "abbiamo dato incarico alla direzione Salute, Integrazione socio-sanitaria, Politiche sociali e Famiglia ed alla stessa Arpa di collaborare per l'avvio di uno studio epidemiologico".
L'assessore Vito evidenzia che solo con l'attuale esecutivo la Regione si è fatta carico di questo importante problema, che la precedente Giunta Tondo aveva trascurato. "Solo ora l'attenzione relativa ai livelli di inquinamento nel monfalconese ha acquisito centralità nell'azione amministrativa della Regione, in quanto né il biomonitoraggio con i licheni, né tanto meno l'indagine epidemiologica sono mai stati avviati con l'obiettivo di avere, aggiornati, tutti gli elementi scientifici che potrebbero motivare anche un eventuale riesame dell'Aia (Autorizzazione integrata ambientale)".
"Biomonitoraggio ed indagine epidemiologica sono due ricerche promosse per la prima volta dalla Regione a Monfalcone per verificare i valori dei metalli pesanti ed approfondire il grado di rispetto della qualità ambientale e della salute dei cittadini di questo territorio", spiega l'assessore, ricordando che già l'Arpa aveva fatto uso dei licheni epifiti localizzandoli su tutto il territorio regionale, ma che in quell'occasione non era stato fatto alcun riferimento ai valori dei metalli pesanti.
Inoltre, le rilevazioni sinora eseguite nel monfalconese si riferivano a parametri come l'anidride solforosa, gli ossidi di azoto, il monossido di carbonio, le polveri, ma erano carenti di informazioni su alcuni inquinanti, come appunto i metalli pesanti, e prevedevano un unico punto di rilievo vicino ad un'arteria stradale ad elevata densità di traffico.
L'assessore Vito ricorda anche che la Regione, in linea con il Comune di Monfalcone e la Provincia di Gorizia, ha espresso parere favorevole al progetto della società A2A per l'installazione del sistema di abbattimento degli ossidi di azoto sui gruppi a carbone della centrale termoelettrica di Monfalcone con una delibera dello scorso 17 gennaio.
"In questo modo, oltre ad aver chiuso l'iter della raccolta dei pareri, abbiamo preso posizione ufficiale in merito alla installazione dei sistemi DeNOx - osserva Sara Vito - perché siamo convinti che si tratterà di un intervento migliorativo in termini di impatto ambientale, ma abbiamo anche fissato una serie di prescrizioni aggiuntive, affinché questa soluzione sia posta in atto con il massimo scrupolo in modo da garantire la sicurezza di cittadini e lavoratori".
Infine, per quanto concerne l'avvio di un tavolo tecnico, l'assessore nota che già ne sono stati costituiti ben due: uno tecnico ambientale, istituito dal Comune di Monfalcone con A2A, Regione, Provincia, Arpa ed Azienda sanitaria, ed uno varato dalla Provincia di Gorizia. ARC/LVZ