La Giunta Regionale


05.06.2015 16:50

RIFORMA URBANISTICA: SANTORO, CONTENERE IL CONSUMO DEL SUOLO

Trieste, 5 giu - Il contenimento del consumo del suolo, la valorizzare del territorio inedificato e la rigenerazione urbana, in un'ottica di sostenibilità ambientale, di tutela e di salvaguardia. Sono le linee guida del percorso che, nel pieno rispetto del programma di governo regionale e, parallelamente, degli indirizzi della Commissione europea, la Giunta del Friuli Venezia Giulia ha avviato per tratteggiare la Riforma urbanistica che dovrà vedere la luce entro la fine dell'anno.

Se ne è parlato nell'odierna riunione dell'esecutivo dove, partendo da una approfondita relazione dell'assessore alla Pianificazione territoriale Mariagrazia Santoro, si sono condivisi finalità e obiettivi di un riordino legislativo che dovrà prioritariamente contenere le trasformazioni territoriali e incentivare la rigenerazione e il riuso dell'esistente. In primo luogo bloccando ulteriori e non sempre motivate tendenze all'espansione o all'ampliamento di zone produttive e commerciali. Il tutto ben prima del traguardo dettato da un recente Studio della Commissione europea, che prevede in particolare che l'incremento della quota netta di occupazione di terreno debba tendere ad arrivare a zero entro il 2050.

Una sfida ambientale, quella del risparmio del suolo, "che si rifletterà positivamente - così Santoro - sul tessuto sociale e sull'intera struttura economica della regione, e che richiede la piena collaborazione di tutte le pubbliche amministrazioni, anche per correlare equilibratamente ogni previsione urbanistica a alle effettive esigenze sia produttive che demografiche, anche nel rinnovato contesto della riforma degli enti locali".

Una sfida che parte dalla considerazione che dalla metà degli anni 50 dello scorso secolo la superficie totale delle aree urbane nell'Ue è aumentato del 78 per cento mentre la crescita demografica è stata di appena il 33 per cento. Per quanto riguarda le attività produttive, su una superficie complessiva dell'intero Friuli Venezia Giulia di 785.709 ettari, nel periodo tra il 2002 e il 2014 le aree coperte dall'insieme delle attività industriali-produttive e commerciali esistenti e di previsioni contenute nei piani approvati (zone omogenee D e H secondo il Piano Urbanistico Regionale Generale) sono passate dai 15.378 ettari ai 16.703, con un incremento dell'8,6 per cento. Nello specifico, le aree industriali e produttive di interesse regionale e di interesse locale sono cresciute di 849 ettari (da 13.666 a 14.516, + 6,2 pc) mentre le zone commerciali di interesse regionale e di interesse locale ricoprono nel 2014 una superficie di 474 ettari in più rispetto al 2002 (+12,8 pc, da 1.712 a 2.186 ettari).

"Siamo consapevoli della necessità di progredire consumando di meno", ha confermato la presidente della Regione Debora Serracchiani riferendosi al suo programma di Governo, illustrato in Consiglio regionale all'inizio di questa legislatura. "Questa impostazione - aggiunge - si propone anzitutto di tutelare l'autenticità che ci contraddistingue, costituita da valori, paesaggi, acqua, storie, luoghi", in un'ottica di "economia di territorio che si fonda proprio sul buon utilizzo di tali patrimoni e beni comuni e sulla rigenerazione dell'esistente, quale più grande opera sostenibile da perseguire con tenacia e coerenza".

Pertanto "l'eventuale nuova trasformazione di suolo - aggiunge Santoro - dovrà essere un fatto straordinario, legato a necessità evidenti, proiettato al conseguimento di risultati in area vasta o di livello territoriale d'alto rango". In questo contesto "l'Amministrazione regionale - annuncia Santoro - per accelerare i tempi intende dar corpo ad un provvedimento ponte, anticipatore della riforma".

Già nei prossimi giorni sarà proposto ai Comuni il testo di un ddl che da un lato intende riordinare ed adeguare le competenze urbanistiche dei Comuni, e dall'altro impedire da subito nuove espansioni.

ARC/PPD