La Giunta Regionale


29.10.2013 

EDILIZIA: SANTORO, CON LA RIFORMA ATER LE PERSONE AL CENTRO

NUOVI STRUMENTI CONTRO L'EMERGENZA ABITATIVA Trieste, 29 ott - Le ATER-Aziende Territoriali per l'Edilizia Residenziale del Friuli Venezia Giulia rimangono al momento cinque, ma - nell'ottica di un generale contenimento dei costi e della razionalizzazione delle risorse - si avvia una "riforma di sistema", partendo da un percorso di unificazione progressiva dei servizi generali che solo in una seconda fase potrà portare alla formale aggregazione delle cinque realtà. Parallelamente ogni Azienda sarà retta da un amministratore unico. Ma in particolare viene istituita una Commissione regionale per le politiche socio-abitative per migliorare la capacità di risposta 'sociale' ai bisogni emergenti, alla luce del mutato contesto socio-economico, integrando così edilizia e welfare. Sono questi gli aspetti principali del disegno di legge che detta "Norme in materia di riassetto istituzionale delle ATER e principi in materia di politiche abitative", che la Giunta regionale ha approvato oggi, su proposta dell'assessore ai Lavori pubblici Mariagrazia Santoro, partendo dalla presa d'atto che la riforma avviata lo scorso anno, con la legge 27, che aveva previsto la fusione delle cinque realtà per dar vita ad un'unica ATER regionale, non avrebbe dato i frutti sperati, assicurando risparmi di spesa solo simbolici e di fatto non modificando la struttura organizzativa. "La nostra proposta - spiega in proposito l'assessore Santoro - parte dalla constatazione che l'obiettivo volto a raggiungere, attraverso la fusione, significative economie di sistema, sarebbe stato disatteso, né si sarebbe riusciti a rispettare il previsto cronoprogramma. Di conseguenza abbiamo ritenuto che la riforma delle ATER necessiti di un percorso a tappe, che parta appunto dalla unificazione dei servizio generali. Un obiettivo che sarà reso possibile da un 'Piano di convergenza' che riorganizzerà ed integrerà le ATER in un sistema unitario".
"Non si tratta di un colpo di mano dell'attuale Giunta", precisa Santoro. "Abbiamo voluto implementare il progetto di fusione con un cronoprogramma che tenesse conto della disomogeneità della situazione e che consentisse di mantenere l'efficienza delle strutture a beneficio delle utenze deboli che nella nostra regione sono centomila. La norma che avrebbe dovuto entrare in vigore dal 1° gennaio 2014 aveva delle carenze tali da minare la continuità amministrativa e l'operatività a scapito dei servizi". "Questa nostra riforma - aggiunge l'assessore Santoro - prende atto delle mutate esigenze socio-economiche che hanno messo in evidenza forti criticità legate al bisogno di casa: basti pensare che abbiamo messo a bilancio 6 milioni di euro di stanziamenti per il sostegno agli affitti ed abbiamo ricevuto richieste per più di 24 milioni. Sono 8.700 le famiglie in lista di attesa già giudicate idonee per l'accesso ad alloggi ATER, 4.000 a Trieste, 2.000 a Udine, 1.000 a Gorizia, 400 nell'Alto Friuli e 1.300 nella Destra Tagliamento". Rispetto alla legge 27/2012 è destinato a sparire anche il Consiglio di amministrazione (Cda) composto da 10 membri. "Questa soluzione - sottolinea Santoro - era stata oggetto di censura da parte del giudizio di parificazione della Corte dei Conti sia per il numero dei componenti che per il mancato rispetto della parità dei generi, in quanto il Cda era composto da soli uomini". ARC/PPD
in merito al disegno di legge sulle "Norme in materia di riassetto istituzionale delle ATER e principi in materia di politiche abitative" approvato dalla Giunta regionale, a Trieste il 29 ottobre 2013
in merito al disegno di legge sulle "Norme in materia di riassetto istituzionale delle ATER e principi in materia di politiche abitative" approvato dalla Giunta regionale, a Trieste il 29 ottobre 2013