Trieste, 19 settembre - Un "tema estremamente importante e attuale, che necessita di una riflessione che tocca tutti i campi dei saperi (scienza, tecnologia, filosofia, antropologia e sociologia) in maniera tale da individuare, grazie a un confronto allargato, opportunità e prospettive che possano contribuire a far crescere il territorio e garantiscano il benessere dei cittadini".
Con queste parole l'assessore al Lavoro del Friuli Venezia Giulia Loredana Panariti ha definito programma e contenuti di TriesteNext 2016, il Salone europeo della ricerca scientifica, giunto alla quinta edizione, che dal 23 al 25 settembre dibatterà sul passaggio da homo sapiens a homo technologicus.
Previsti 100 diversi appuntamenti, cui parteciperanno 150 relatori nazionali e internazionali grazie al contributo di un centinaio di partner, per analizzare benefici e rischi dell'interazione e della coesistenza tra genere umano e macchine.
Un rapporto che, per Panariti, negli anni si è "molto modificato per la presenza di macchine pensanti". Da qui la necessità, di cui si occupa questa grande vetrina dell'High Tech, "di ragionare sui rapporti tra la ricerca e la tecnologia, da un lato, e la società dall'altro".
"Nell'ottica di creare non solo le condizioni affinché la tecnologia porti a un miglioramento delle condizioni di vita, ma anche di fare in modo che vi sia un aumento di posti di lavoro maggiormente qualificati, a compensare quelli che si perdono e si perderanno per l'intervento delle macchine", ha sottolineato Panariti, ribadendo l'impegno dell'Amministrazione regionale a sostenere l'attività di Università e istituti di ricerca, favorendone il rapporto con le imprese.
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