Domani la circolare della Regione ai Comuni e ai professionisti
Udine, 10 ott - "Nel 2023 oltre il 70% delle opere pubbliche
appaltate che hanno beneficiato di fondi regionali avevano un
valore inferiore a 150mila euro con un'incidenza di 1018 Comuni
non capoluogo su un totale di 1428 stazioni appaltanti. Ciò
significa che i Comuni, soprattutto i più piccoli, non riescono a
realizzare grandi opere principalmente per carenza di personale
interno specializzato. Una situazione su cui anche il nuovo
Codice appalti, che pure introduce principi di semplificazione,
non sempre offre risposte adeguate. Spetta alla Regione
un'assunzione di responsabilità nei confronti degli
amministratori locali".
Sono queste le parole dell'assessore regionale alle
Infrastrutture e territorio, Cristina Amirante, che oggi a Udine
ha preso parte al convegno 'Costruire al tempo del nuovo Codice
dei contratti pubblici', organizzato dalla Regione in
collaborazione con Anci, Ance, ordini professionali,
Confartigianato, Stati generali delle costruzioni Fvg.
"Il tema della carenza di personale è molto diffuso nei Comuni
tanto che alcuni di essi hanno rinunciato a finanziamenti Pnrr
per la difficoltà a svolgere le procedure con il proprio
personale interno. Dobbiamo dare delle risposte - ha detto
Amirante -, una di queste è la possibilità di continuare a poter
ricorrere alla figura del Rup esterno attingendo a
professionalità in grado di seguire procedure anche complesse".
Un'ulteriore risposta annunciata dall'assessore alle richieste
delle amministrazioni, inclusi gli Edr, è la possibilità di
continuare ad applicare gli incentivi al personale che si occupa
di appalti pubblici secondo quanto previsto dai regolamenti già
esistenti, in attesa della nuova norma con cui la Regione
adeguerà la propria legge al nuovo Codice appalti.
"Già domani - ha riferito Amirante - la Direzione regionale
rilascerà una circolare agli enti locali e agli ordini
professionali in cui farà chiarezza su quali sono le norme
applicabili in pendenza del pieno recepimento da parte della
Regione della normativa nazionale".
Oggi, intanto, sono stati anticipati alcuni dei contenuti della
norma regionale con cui il Friuli Venezia Giulia adeguerà la
legge regionale di settore (Lr 14/2002) al decreto legislativo
36/2023. Verrà innanzitutto recepita la previsione di due soli
livelli di progettazione: il progetto di fattibilità
tecnico-economica e il progetto esecutivo. Inoltre, verrà
recepita la nuova normativa in materia di incentivi alle figure
tecniche, su cui è già al lavoro anche la Conferenza delle
Regioni nell'ottica di uniformare le disposizioni su tutto il
territorio nazionale. Verranno fatti propri dalla legge regionale
i principi introdotti dal nuovo codice (con possibilità di
affidamento diretto per opere fino a 150mila euro) e la modifica
della denominazione del Rup da Responsabile unico del
procedimento a Responsabile unico del progetto. A questo quadro
si aggiunge l'entrata in vigore del patto di stabilità dal 1°
gennaio 2024, prospettiva che preoccupa molto gli amministratori
locali.
"Dobbiamo guardare al futuro con uno sguardo più ampio che superi
il momento di emergenza e garantisca anche ai Comuni più piccoli
di aprire i cassetti dei progetti. Dobbiamo farlo per dare
maggiore attrattività alla nostra regione, per creare
occupazione, affrontare la denatalità e lo spopolamento" ha detto
Amirante, concludendo che "tutto ciò è possibile se creiamo le
condizioni per realizzare servizi come asili nido, centri di
aggregazione giovanili, strade, piazze: opere di cui i sindaci mi
parlano ogni giorno con il desiderio di portare a termine i loro
sogni. È tempo di aprire una stagione di grande dialogo tra
Regione, mondo dei professionisti e amministrazioni pubbliche".
ARC/SSA/ma
L’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio, Cristina Amirante, tra i relatori del convegno ‘Costruire al tempo del nuovo Codice dei contratti pubblici’