Telelavoro: Callari, sperimentazione sarà prorogata fino a giugno
Udine, 20 mar - "La fase di sperimentazione del progetto Vela
sarà prorogata fino a giugno. I risultati raccolti finora, seppur
provvisori, ci hanno restituito un quadro molto positivo per cui
riteniamo di dover procedere per consolidare il progetto".
Lo ha annunciato l'assessore regionale alla Funzione pubblica,
Sebastiano Callari, introducendo oggi nell'auditorium Comelli di
Udine i lavori dell'evento informativo "Progetto VELA: Smart
working per la Pubblica amministrazione".
"Vela segna il passo di un cambiamento culturale per la Pubblica
Amministrazione che implica uno sforzo importante - ha
sottolineato l'assessore -; non è stato facile mettere in atto
tutte le pratiche operative necessarie a far partire lo smart
working in Regione, perché a tutti è stato richiesto di
ridisegnare il proprio modo di lavorare, ma i benefici sono
crescenti".
Il Friuli Venezia Giulia è tra le regioni che hanno aderito al
progetto Vela (Smart working per la PA - Veloce, leggero agile)
avviando a ottobre le procedure per attivare 30 posizioni
sperimentali. A fronte di 102 manifestazioni di interesse sono
state accolte 29 domande di altrettanti dipendenti regionali (20
donne e 9 uomini) che hanno fatto ricorso al telelavoro per
motivazioni di carattere medico o per assistenza a figli di età
inferiore agli 8 anni.
"Oltre alle problematiche di salute e alla necessità di
assistenza a famigliari disabili, la Regione ha voluto ampliare
la platea dei possibili destinatari anche ai genitori, mamme e
papà, che devono gestire figli fino a 8 anni di età e che
attraverso il telelavoro possono migliorare il proprio contatto
con il bambino" ha specificato Callari, ritenendo che ciò
costituisca "una modalità di sostegno alla natalità, nonché un
esempio di come si possa promuovere la conciliazione lavoro -
famiglia con intelligenza".
Dei 29 lavoratori che stanno aderendo a Vela, 14 hanno un'età
compresa tra 51 e 65 anni, 13 tra 41 e 50 e soltanto due hanno
tra 30 e 40 anni. Sono 25 le persone che hanno scelto il
telelavoro da casa, mentre 4 si recano nei telecentri di Trieste
(in via Sant'Anastasio 3) o Gorizia (Corso Italia 55) anziché
recarsi nella propria consueta sede di lavoro, accorciando così
la distanza da casa.
I questionari somministrati all'inizio della sperimentazione e
ripetuti a distanza di tre mesi, rivolti ai lavoratori e ai
dirigenti regionali, hanno evidenziato un miglioramento sia nella
vita privata che lavorativa, con una maggiore autonomia nella
gestione del lavoro ed un incremento della conoscenza e
dell'utilizzo degli strumenti di informazione e comunicazione
tecnologica (ICT). I dirigenti hanno rilevato in genere una
maggior motivazione e collaborazione del dipendente.
In Italia dal 2013 ad oggi c'è stato un costante incremento del
ricorso al telelavoro che nel 2018 ha coinvolto 480 mila
lavoratori. Tra le amministrazioni pubbliche i Comuni di Genova,
Torino e Milano e il Ministero dell'economia e delle finanze sono
stati tra i primi ad introdurre lo smart working, con l'intento
non solo di migliorare la conciliazione lavoro-famiglia, ma
soprattutto la produttività dei dipendenti e dell'intera
organizzazione amministrativa.
Con benefici collaterali anche in termini di impatto ambientale:
come ha evidenziato lo stesso Callari "ogni giorno in Italia 18
milioni di persone si spostano per andare al lavoro; se per un
giorno potessero lavorare da casa, ciò comporterebbe un taglio
del 20% delle emissioni con un risparmio calcolato dall'Enea di
100 tonnellate di combustibile. Un'ulteriore motivazione per
proseguire su questa strada".
ARC/SSA/ppd
Telelavoro: Callari, sperimentazione sarà prorogata fino a giugno
L'assessore regionale alla Funzione pubblica, Sebastiano Callari, e il direttore centrale, Francesco Forte, durante i lavori dell'evento informativo "Progetto VELA: Smart working per la Pubblica amministrazione" - Udine, 20 marzo 2019.
Foto ARC
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