Territorio: Zilli, ricostruzione Duomo Venzone modello resilienza Fvg
È caso di studio analizzato da equipe internazionale presente in
regione Gemona, 6 nov - "L'esperienza del terremoto del 1976 fu un
emblematico esempio di resilienza a cui vennero sottoposti, loro
malgrado, i cittadini del Friuli Venezia Giulia. Dopo lo
smarrimento iniziale per aver perso ciò che la furia del sisma
aveva inesorabilmente distrutto, prevalse lo spirito di
sacrificio e l'abnegazione della nostra gente: dalle macerie, la
popolazione e le istituzioni assieme, riuscirono a rimettere in
piedi un intero sistema, non solo facendolo ripartire ma
consentendo anche alla nostra regione di compiere un grande salto
di qualità. Ciò che venne compiuto più di cinquant'anni fa resta
ancora un esempio, a futura memoria sia di quanti vissero
quell'esperienza sia di chi allora non c'era ma che ha ora sotto
gli occhi quanto venne compiuto con grande lungimiranza". Lo ha detto l'assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli
durante il suo intervento nella sala consiliare del Comune di
Gemona a "ResiliEnhance field-trip FVG" iniziativa tenutasi
nell'ambito del Programma ResiliEnhance, sviluppato con
l'Iniziativa Centro Europea (InCE), dalla Cattedra Unesco
dell'Università di Udine in collaborazione con il Cism e
supportato dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Il programma è
finalizzato allo studio della resilienza alle situazioni critiche
e alla trasformazione degli approcci di governance, in contesti
complessi e di rischio sistemico. Il field-trip coinvolge un
gruppo multidisciplinare di esperti internazionali e interesserà
l'area colpita dal terremoto del 1976. Lo scopo è condurre
un'analisi retrospettiva post-evento di un caso studio di
governance dei disastri, adottando un approccio intersettoriale
attraverso discussioni, scambi di esperienze e lavoro
collaborativo a livello internazionale. "Ringrazio questo gruppo di esperti - ha detto l'assessore
regionale - perché non poteva esserci luogo migliore per poter
analizzare un caso di studio che divenne emblematico e che fu
un'esemplare dimostrazione della resilienza della popolazione
locale. Il riferimento è al duomo di Venzone, simbolo della
ricostruzione, che venne riportato al suo antico splendore grazie
alla forza di volontà espressa dalla popolazione locale. Dalle
macerie, ogni singola pietra venne recuperata; quei 7650 pezzi
furono adagiati in un campo in attesa che - in un percorso
condiviso che mise al primo posto la ricostruzione dei capannoni,
a cui fecero seguito le case e quindi le chiese - quel simbolo
potesse rivedere la luce attraverso il processo di anastilosi.
Non fu un'operazione facile ma a sorreggere quell'impresa ci fu
la forza di una intera comunità, con le sue radici ben salde nel
territorio". "Allora il Friuli Venezia Giulia - ha aggiunto Zilli - fu
antesignano di quello che fu un evento eccezionale e per il quale
il territorio è ancora grato verso chi non solo condivise ma
anche mise in atto quella scommessa. Ciò che allora sembrava
impossibile oggi invece è diventato quasi una normalità, grazie
agli studi e alla formazione di quanti si dedicano a questo tipo
di interventi. Il pensiero quindi è rivolto alle giovani
generazioni, che devono avere sempre più padronanza del
territorio non solo sotto il profilo urbanistico ma anche come
tutela di un patrimonio di valore inestimabile qual è quello
legato all'identità di una comunità, che si costruisce con il
rispetto e la condivisione dei valori della popolazione locale".
ARC/AL/ma
L'intervento dell'assessore alle Finaze Barbara Zilli all'incontro svoltosi in Comune a Gemona
Foto di gruppo al termine dei lavori fuori dal Comune di Gemona, alla presenza dell'assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli e del gruppo multidisciplinare di esperti internazionali
Un momento dell'incontro con il gruppo multidisciplinare di esperti internazionali presenti a Gemona
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