Udine, 3 ago - È stato presentato questa mattina ai dirigenti
scolastici, ai sindaci e alle organizzazioni sindacali del Friuli
Venezia Giulia l'aggiornamento delle "Linee di indirizzo per il
dimensionamento della rete scolastica e la programmazione
dell'offerta formativa del Friuli Venezia Giulia per il triennio
2024-2027", approvate dalla Giunta lo scorso 31 luglio. A
comunicarlo è l'assessore regionale all'Istruzione Alessia
Rosolen.
"Stiamo lavorando a una rete scolastica rispondente alle esigenze
dei territori, ma che non può non tenere conto del pesante calo
demografico, dell'andamento anagrafico della popolazione
studentesca e dello spopolamento registrato nella scuola primaria
e, prossimamente, nelle scuole secondarie di primo grado - ha
dichiarato nella relazione introduttiva l'assessore regionale -.
Rispetto alla necessità e ai criteri di accorpamento delle
autonomie scolastiche previsto dallo schema di decreto
interministeriale sul dimensionamento scolastico (di cui stiamo
attendendo la pubblicazione definitiva), che la Regione è
chiamata ad applicare entro il 30 novembre di ogni anno nel
limite del contingente indicato dal Ministero dell'istruzione e
del merito, stiamo definendo - ha spiegato Rosolen - alcune
ipotesi di fusione amministrativa degli istituti attraverso
incontri mirati con Ufficio scolastico regionale (Usr),
amministratori locali e dirigenti scolastici e secondo criteri
oggettivi, coerenti con le politiche scolastiche fino ad oggi
perseguite".
Come ha specificato la rappresentante dell'Esecutivo, "priorità
verrà data agli accorpamenti di autonomie di istituti comprensivi
sui quali il calo demografico sta producendo un effetto più
impattante, alle autonomie scolastiche sottodimensionate e
situate in località confinanti, alle realtà con un numero dei
plessi ridotto, agli istituti con una quantità di studenti vicino
al minimo stabilito dalla normativa nazionale. Finché sarà
possibile verranno garantite le autonomie scolastiche situate sui
territori montani al fine della tutela della comunità".
Sull'importante tema delle lingue minoritarie presenti sul
territorio regionale, Rosolen ha evidenziato di aver già chiesto
agli uffici di viale Trastevere chiarimenti sul riparto di
competenza che riguarda la tutela delle minoranze linguistiche
storiche riconosciute e garantite dalla Costituzione ancor prima
che dallo statuto della Regione Friuli Venezia Giulia.
"Abbiamo chiesto al ministero una puntuale indicazione sugli
adempimenti in carico alla Regione, con riferimento al
dimensionamento delle istituzioni scolastiche con lingua
d'insegnamento slovena, e delucidazioni sul criterio applicativo
nel calcolo degli accorpamenti nelle aree geografiche
contraddistinte da specificità linguistiche", ha detto
l'esponente della Giunta, rimarcando che l'Amministrazione
regionale "vigilerà e, qualora il decreto definitivo dovesse
recare indicazioni che ledono la sfera delle competenze regionali
e la tutela delle minoranze presenti nel sistema scolastico del
Friuli Venezia Giulia, si riserverà di valutarne l'applicabilità
e di far valere le proprie ragioni nelle sedi opportune".
Per dare risposta alle diverse criticità puntualmente segnalate
da sindaci e dirigenti scolastici all'attenzione della Regione,
l'assessore Rosolen ha ricordato che "con l'ultima legge
regionale di assestamento di bilancio sono state stanziate
importanti risorse per intervenire, attraverso un protocollo con
l'Ufficio scolastico regionale, a supporto del potenziamento
della didattica e dell'offerta formativa del sistema scolastico
del Friuli Venezia Giulia e per garantire più servizi ausiliari,
tecnici e amministrativi, funzionali alla qualità dell'offerta
erogata dalle scuole del territorio regionale".
Tra le priorità del pacchetto scuola, che vale tre milioni di
euro, rientrano l'incremento negli istituti scolastici del
personale docente di sostegno, Ata, della scuola in ospedale, per
attività di supporto amministrativo e organizzativo dei dirigenti
scolastici (Ds) e dei direttori dei servizi generali e
amministrativi (Dsga), per assistenza tecnica. Gli interventi che
verranno attivati per l'anno scolastico 2023/2024 riguarderanno
anche il potenziamento dei servizi per l'infanzia (sezioni
primavera) e le esigenze legate alla presenza di alunni con
bisogni educativi speciali (Bes) e disturbi specifici
dell'apprendimento (Dsa), nonché alla presenza di un'alta
concentrazione di alunni stranieri.
"Per quanto riguarda le modalità di attuazione del protocollo con
l'Usr - ha chiarito l'assessore all'Istruzione -, al fine di
superare le criticità emerse nei precedenti anni scolastici, è
stata avviata una proficua interlocuzione con il Governo
nazionale che dovrebbe risolvere a breve il rilevante intoppo
amministrativo che impediva il pagamento del personale
direttamente sul cedolino dello stipendio. Un importante
passaggio che eviterà ulteriori incombenze ammnistrative,
contabili e ritardi nei pagamenti".
In conclusione, Rosolen ha ricordato che "il calo demografico che
rischia di svuotare le scuole è un tema che avrà effetti non solo
nella riforma del dimensionamento scolastico e nei numeri della
dotazione organica del personale che il Ministero assegna
annualmente alle Regioni, ma anche negli investimenti di edilizia
scolastica. Dobbiamo essere capaci di immaginare cosa accadrà in
futuro e lavorare in maniera integrata con le competenze di altri
assessorati, per giungere a una definizione puntuale dei punti di
erogazione del servizio scolastico che sia coerente rispetto al
complesso di servizi garantiti sul territorio e alle necessità
delle famiglie".
Dall'anno scolastico 2020/21 ad oggi, il numero di alunni che
frequenteranno le classi del Friuli Venezia Giulia è calato di
6.206 unità. Sulla base del previsto calo demografico, insieme ai
vincoli imposti dall'Europa con il Pnrr, la legge di bilancio
dello Stato 2023 ha previsto una norma sul dimensionamento
scolastico con un taglio, in tutte le Regioni, del contingente
organico dei Ds e dei Dsga e la sua distribuzione tra le Regioni,
che avranno effetto a partire dall'anno scolastico 2024/2025. I
numeri e i criteri per la definizione del contingentante organico
dei Ds e dei Dsga, nonché la sua distribuzione tra le Regioni,
sono definiti con decreto ad hoc del ministro dell'Istruzione e
del merito, di concerto con il ministro dell'Economia e delle
Finanze.
Secondo quanto stabilito dallo schema di decreto, in Friuli
Venezia Giulia si prevede nel triennio una riduzione di sedici
autonomie tra le istituzioni scolastiche di lingua italiana
(dieci nell'anno scolastico 2024/2025, quattro nell'anno
scolastico 2025/2026, due nel 2026/2027) e tre nelle scuole con
insegnamento di lingua slovena (due nell'anno scolastico
2024/2025, una nel 2026/2027).
Nonostante l'iter per l'adozione del decreto interministeriale
non si sia ancora concluso, l'aggiornamento delle linee guida
presentato oggi dall'assessore regionale all'Istruzione nasce con
l'obiettivo di dare puntuale applicazione a quanto disposto dalla
legge di bilancio dello Stato 2023.
ARC/PAU/ma
L'assessore all'Istruzione, formazione, ricerca e università Alessia Rosolen