Istruzione: OdG per tutelare insegnanti scuole primarie e infanzia
"A rischio 300 posti in Fvg". Incontro tra una delegazione di
maestre e Rosolen
Trieste, 24 lug - "Tutelare circa 300 posti di lavoro a
rischio. Garantire continuità didattica e formativa agli scolari.
Assicurare un'attuazione omogenea su tutto il territorio
regionale delle disposizioni nazionali. E, in conclusione,
adoperarsi presso tutte le sedi istituzionali, parlamentari,
governative e ministeriali per trovare una soluzione che tuteli i
lavoratori, gli allievi, le famiglie e l'intera comunità tramite
la salvaguardia dei contratti stipulati a tempo indeterminato e
la tutela dei diritti dei docenti in possesso del diploma
magistrale attraverso un'idonea procedura che non vada in
conflitto con la presenza dei docenti in possesso di laurea".
Sono gli impegni contenuti in un ordine del giorno che sarà
presentato in Consiglio regionale, il cui contenuto è la sintesi
di un incontro, ieri sera a Trieste, che l'assessore regionale
all'Istruzione, Alessia Rosolen, ha avuto con una delegazione di
insegnanti delle scuole primarie e dell'infanzia, presenti i
capigruppo Mauro Bordin (Lega) e Mauro Di Bert (Progetto Fvg).
Nel corso del confronto Rosolen ha ricordato la lettera ufficiale
trasmessa al Ministero già nello scorso mese di giugno, in cui
aveva rimarcato "l'urgenza di addivenire a una decisione per fare
chiarezza rispetto ai moltissimi insegnanti nelle scuole primarie
e dell'infanzia del Friuli Venezia Giulia che potrebbero essere
costretti ad abbandonare il proprio posto di lavoro a seguito
della sentenza del Consiglio di Stato dello scorso dicembre".
"Questa situazione - aveva precisato - è particolarmente grave
non solo perché si profila la perdita di numerosi posti di lavoro
(in Friuli Venezia Giulia sono quantificati nell'ordine di
trecento posti) ma anche perché andrebbe ad intaccare il
principio della continuità didattico-educativa, in quanto in
molte classi ci sarebbe il ricambio di docenti nell'arco del
ciclo di studi. Ulteriore aspetto di rilievo è che nelle attuali
graduatorie regionali non risultano esserci insegnanti in numero
adeguato per coprire i posti che si renderebbero disponibili a
seguito dell'uscita degli insegnanti diplomati qualora venisse
dato seguito alla predetta sentenza del Consiglio di Stato. Tale
questione diventa particolarmente delicata in quanto mette a
rischio il corretto avvio del prossimo anno scolastico
2018/2019".
Rosolen ha altresì spiegato che "la Regione continuerà a
monitorare con la massima attenzione la vicenda, ma non ha
letteralmente margini di manovra in questa fase. Dobbiamo
valutare i riflessi del Decreto Dignità e attendere le sentenze
della magistratura sul tema. Da parte nostra ci siamo
immediatamente mossi per evidenziare la necessità e l'urgenza di
risolvere questa vicenda. Con l'ordine del giorno (formalmente
sarà presentato dalla maggioranza in Consiglio regionale, ndr)
avremo uno strumento ulteriore per assicurare un'applicazione
della sentenza omogenea in tutta la regione e scongiurare il
rischio di interventi scomposti. L'obiettivo è salvaguardare gli
insegnanti per erogare un servizio migliore per gli allievi. Ci
sono professionalità formate e indiscusse che meritano tutela e
sostegno, non possono essere esposte a una condizione di
logorante precarietà".
ARC/PPD/com
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