La Giunta Regionale


17.02.2015 18:36

PESCA: PANONTIN, LA REGIONE VICINA AL COMPARTO CON IL COORDINAMENTO DEI FONDI EUROPEI

Marano Lagunare, 17 feb - Il ruolo della Regione Friuli Venezia Giulia nel coordinamento degli interventi possibili attraverso i fondi della Programmazione comunitaria 2014-2020, e in particolare il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP), per favorire la ripresa e lo sviluppo delle attività di pesca e acquacoltura, è stato confermato a Marano Lagunare dall'assessore regionale al Coordinamento delle Riforme e alle Risorse ittiche Paolo Panontin in occasione del convegno Pesca e acquacoltura nell'Alto Adriatico, indetto dalla CIGIL e dall'Istituto di Ricerche Economiche e Sociali (IRES) del Veneto.

L'incontro ha consentito di presentare gli esiti di una ricerca inerente le attività di pesca dell'Emilia-Romagna, del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, regioni che costituiscono il Distretto della Pesca dell'Alto Adriatico e rappresentano in Italia un quarto delle attività del settore.

La Pesca, come ha detto Panontin, potrà risollevarsi solamente se saprà perseguire un percorso di filiera atto a consentire la garanzia della qualità del prodotto. Questo, al fine di assicurare alla nostra realtà le dimensioni necessarie per poter affrontare i mercati con le credenziali adatte.

Come emerso dai dati di un'indagine presentata nell'occasione, su Lavoro, Sostenibilità e Strategie nel Comparto, la Pesca e l'Acquacoltura nel Friuli Venezia Giulia, come ribadito dall'assessore anche avvalendosi dei dati a disposizione della Regione, presentano un'eccessiva parcellizzazione delle imprese, caratteristica che, ha rilevato Panontin, rende difficile per la realtà produttiva della pesca e dell'acquacoltura del Friuli Venezia Giulia affrontare i mercati con la necessaria competitività.

A questa peculiarità, che nelle condizioni attuali di mercato non favorisce lo sviluppo del comparto, si aggiunge un'altra considerazione: come ha evidenziato Panontin, le aziende del settore presentano una scarsa propensione e attenzione all'innovazione e alla ricerca.

Nel settore ittico, la situazione delle attività nelle acque salmastre, però, è compensata dalle attività di allevamento in acque interne, che vede la regione Friuli Venezia Giulia in una posizione leader in Europa. Panontin ha colto l'occasione per presentare i dati inerenti di diversi comparti che caratterizzano il settore. La mitilicoltura viene praticata nelle acque del demanio marittimo da 16 imprese, che operano su 46 impianti, producendo 3.360 tonnellate l'anno, con un ricavato di quasi 2 milioni di euro.

La piscicoltura, sempre nelle acque del demanio marittimo, è volta alla produzione di avannotti e all'allevamento di branzini e su una superficie di 7 ettari opera un solo impianto, che produce 240 tonnellate l'anno, per un valore di 1.660.000,00 euro. Sulle acque del demanio regionale sono invece praticate la molluschicoltura e la vallicoltura: la molluschicoltura, su 790 ettari, a opera di tre imprese che producono complessivamente 1.638 tonnellate, per un valore di oltre 7 milioni di euro; la vallicoltura, dedicata all'allevamento di branzini e orate, si sviluppa su 1.600 ettari, dei quali soltanto 780 destinati alla produzione, in 14 impianti di proprietà di 14 imprese, con una produzione complessiva di 156 tonnellate e un valore di 1.560.000,00 euro.

Si tratta dunque di settori che evidenziano la frammentazione delle attività segnalata dall'assessore Panontin. Di diversa portata i dati inerenti le acque interne regionali, dove operano 71 impianti di produzione, quattro di trasformazione, sono attive 44 imprese con una produzione complessiva di 13.764 tonnellate e un valore di 35 milioni di euro.

Infine, nel settore della pesca marittima operano 299 imprese, con 387 pescherecci, una produzione di 4.040 tonnellate e un valore di 20.420.000,00 euro. Al convegno, dopo il saluto del sindaco di Marano Devis Formentin e l'intervento di Daniele Vinci, comandante dell'Ufficio circondariale marittimo di San Giorgio di Nogaro, sono intervenuti tra gli altri i consiglieri regionali Alessio Gratton e Pietro Paviotti.

ARC/CM