La Giunta Regionale


14.09.2014 17:15

PROTEZIONE CIVILE: PANONTIN IN SOPRALLUOGO SULL'ISONZO, ALLESTIREMO UNA TENDOPOLI PER I PROFUGHI

Udine, 14 set - "Sul piano igienico-sanitario le condizioni in cui vivono queste persone sono intollerabili e anche sul piano della sicurezza l'area è assolutamente inadatta, esposta ad un rischio potenziale di esondazione che impone un intervento di rimozione e di sgombero". Lo ha affermato l'assessore regionale alla Protezione civile Paolo Panontin al termine del suo sopralluogo sulle rive dell'Isonzo per verificare da vicino la situazione in cui versano l'ottantina di profughi afghani accampati sulle rive del fiume Isonzo nel territorio dei comuni di Gorizia e Gradisca.

A preoccupare sono soprattutto le condizioni meteo-climatiche di questi giorni che potrebbero aggravarsi e rendere necessarie operazioni di svaso della diga di Salcano. "A quel punto - afferma Panontin - il rischio per l'incolumità della vita dei profughi diventerebbe molto concreto". Ieri l'assessore Panontin ha avuto contatti diretti con il sindaco, il presidente della Provincia e il prefetto di Gorizia. Per rispondere all'urgenza il presidente della Provincia di Gorizia Enrico Gherghetta ha segnalato la disponibilità di un campo sportivo di proprietà dell'Amministrazione provinciale a Gorizia, dove sarebbe possibile approntare un piccolo accampamento temporaneo in attesa di una soluzione definitiva del problema da parte della Prefettura di Gorizia.

"Questa soluzione, che sarà di carattere assolutamente temporaneo e per la quale la Protezione civile del Friuli Venezia Giulia sta già alacremente lavorando su autorizzazione della Prefettura, consente - spiega Panontin - di superare la fase di emergenza. Sono a conoscenza delle perplessità del sindaco di Gorizia, ma non vi sono al momento altre valide alternative per mettere in sicurezza le persone". Panontin ricorda che proprio ieri a Redipuglia Papa Francesco ha invitato tutti a non girare la testa dall'altra parte di fronte al dramma della guerra. "Garantire l'incolumità di queste persone in fuga è un dovere", conclude Panontin.

ARC/EP