La Giunta Regionale


04.02.2014 15:09

AMBIENTE: VITO AVVIA TAVOLO PER PIANO GESTIONE RISCHIO ALLUVIONI

Trieste, 04 feb - Coordinare e condividere le informazioni per elaborare la modellistica e la cartografia condivise, che permettano di salvaguardare il territorio del Friuli Venezia Giulia in termini di prevenzione e programmazione.
E' questo l'obiettivo del primo incontro, promosso dall'assessore all'Ambiente, Sara Vito, che ha visto insieme la relativa direzione regionale e la Protezione civile, rappresentata dall'assessore delegato Paolo Panontin, unitamente all'Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione, rappresentata da Roberto Casarin.
Questa collaborazione, "un segnale importante e di svolta - ha commentato Vito - nella gestione e cura del patrimonio del territorio e dell'ambiente regionale", è finalizzata a predisporre il Piano di gestione del rischio da alluvioni che, come stabilito dalla direttiva europea 2007/60, dovrà essere approvato entro il 23 dicembre 2015.
Il Piano dovrà riguardare tutti gli aspetti della gestione del rischio e del pericolo di alluvioni, "che naturalmente ci auguriamo - ha affermato l'assessore all'Ambiente - non si verifichino mai, ma bisogna essere pronti anche per questo tipo di calamità naturali".
Nello specifico, il piano dovrà evidenziare le attività di prevenzione, protezione e preparazione, comprese le previsioni e i sistemi di allertamento di alluvioni.
"Questa nuova documentazione è importante - ha spiegato ancora Vito - perché riuscirà a combinare due elementi rilevanti: il rischio (la localizzazione delle aree più vulnerabili e a maggiore rischiosità di esondazioni) e il pericolo (quando si possono verificare le calamità)."
Il Piano prevede la mappatura delle aree allagabili e del corrispondente rischio in tre scenari temporali diversi: a distanza di 30, 100 e 300 anni.
Dopo l'avvio della collaborazione tra l'Autorità di Bacino e i funzionari della Regione, "sono convinta - ha osservato l'assessore all'Ambiente - che sarà fatto un buon lavoro, poiché tutti i soggetti coinvolti possono sin dall'inizio interloquire nella stesura del Piano: non è infatti pensabile che il documento venga 'calato dall'alto', bensì sarà condiviso da tutti coloro che hanno la conoscenza del territorio".
ARC/MCH