Autonomie locali: Roberti, da Cal importante consenso dei territori
Ok alla modifica delle Uti e a nuovo assetto dei servizi sociali
Udine, 5 nov - "L'auspicio è che nel passaggio del
provvedimento in Consiglio regionale venga preso nella dovuta
considerazione il consenso espresso oggi dai rappresentanti del
territorio, ai quali va il mio ringraziamento per la qualità del
confronto e lo spirito di collaborazione dimostrati".
Lo ha detto l'assessore regionale alle Autonomie locali del
Friuli Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti, a margine della seduta
del Consiglio delle autonomie locali (Cal) che si è tenuta oggi a
Udine con all'ordine del giorno il parere sullo schema di disegno
di legge di modifiche alla norma regionale 26 inerente
all'ordinamento e alle funzioni delle Unioni territoriali
intercomunali (Uti), comprendente anche un emendamento aggiuntivo
sulla gestione associata dei Servizi sociali dei Comuni
presentato dal vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo
Riccardi.
L'esito della votazione ha registrato un parere positivo del Cal
quasi unanime: su 21 presenti, 20 sono stati i favorevoli e 1
astenuto (Comune di Palmanova).
"Con questa modifica, che rappresenta il primo passo verso la
riforma, si torna - ha spiegato Roberti - a dare il giusto potere
ai sindaci che non saranno più costretti da una Regione matrigna
a fare quello che la stessa Regione comanda, ma potranno
stabilire la forma associativa migliore, così come se rimanere o
meno all'interno delle Uti".
Nel dettaglio, il provvedimento elimina per i Comuni
l'obbligatorietà di adesione alle Unioni di riferimento che
diventano "forme associative per l'esercizio facoltativo di
funzioni comunali e per l'esercizio temporaneo delle funzioni
sovracomunali". Ogni Comune quindi potrà avocare a sé la gestione
diretta di una o più funzioni senza l'obbligo di trasferire
all'Uti alcuna competenza.
Viene introdotta, previo il consenso dei sindaci aderenti, la
possibilità di scioglimento delle Unioni, ad eccezione delle
quattro che includono i Comuni di Trieste, Udine, Pordenone e
Gorizia, al fine di consentire la continuità della gestione delle
funzioni sensibili di area vasta come l'edilizia scolastica.
Roberti, rispondendo alle domande dei rappresentanti dei Comuni,
ha rassicurato che, in questo regime di transitorietà, verranno
mantenuti i fondi per le spese generali delle Uti.
Sull'emendamento relativo agli ambiti socioassistenziali, lo
stesso vicegovernatore ha sottolineato come si tratti di una
serie di disposizioni che vanno a correggere l'attuale assetto,
in virtù del fatto che è attualmente in vigore l'obbligo per i
Comuni di trasferire entro il 1 gennaio del 2019 la gestione dei
servizi sociali alle Uti.
Un'imposizione non condivisa da questa Amministrazione, come ha
rimarcato Riccardi. "Per questa ragione i compiti e i poteri
afferenti alle scelte degli enti gestori dei servizi sociali
torneranno ai Comuni. Tutti i Comuni - ha detto Riccardi -, senza
distinzione tra quelli che hanno aderito alle Unioni e quelli che
hanno scelto di non farlo. Viene garantita inoltre ai Municipi,
partendo da un'architettura predeterminata, l'autonomia
decisionale sulla definizione territoriale degli ambiti
socioassistenziali".
Il vicegovernatore ha concluso il suo intervento parlando di una
decisione che nella sua generalità rappresenta "un atto di equità
e di giustizia nei confronti dei sindaci".
Rispondendo infine a una serie di quesiti posti dai
rappresentanti dei Comuni sul tema della disponibilità di
personale, Riccardi ha ribadito l'impegno per cercare di
intervenire, di concerto con gli assessori alla Funzione pubblica
e alle Autonomie locali, al fine di "venire incontro alle
richieste dei primi cittadini". "Fermo restando - ha specificato
il vicegovernatore - che la Regione non ha competenza primaria in
materia, quindi tutti i vincoli e limiti attuali sono determinati
da disposizioni dello Stato".
ARC/GG/ep
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