Trieste, 17 giu - Sono poche le aziende in Friuli Venezia
Giulia che offrono alle donne la possibilità di conciliare i
tempi del lavoro con quelli della famiglia, un elemento
fondamentale per promuovere l'occupazione femminile. Per questo
le direzioni regionali Lavoro e Formazione, assieme alla
Consigliera regionale di parità e alla rete delle Consigliere
provinciali, lancia il progetto "Lavorare in un'impresa 'Family
friendly'. La conciliazione come obiettivo aziendale".
Il progetto, che partirà lunedì con il primo di una serie di
incontri programmati con le imprese, è stato presentato oggi a
Trieste dall'assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen e
dalla Consigliera regionale di parità Grazia Vendrame, presenti
le quattro consigliere della rete del Friuli Venezia Giulia:
Fulvia Raimo (Gorizia), Flavia Maraston (Pordenone), Wally Trinca
(Trieste), Catia Pagnutti (Udine).
Il primo obiettivo è coinvolgere le imprese, far conoscere le
opportunità offerte dalla legge nazionale 53 del 2000 (articolo
9) che finanzia progetti di conciliazione, una legge che è stata
utilizzata molto poco in Friuli Venezia Giulia. E poi affiancare
alle imprese interessate un comitato tecnico di esperti per
aiutarle a preparare i progetti in modo da poter partecipare al
prossimo bando nazionale, che scadrà a ottobre.
Accanto ai finanziamenti previsti dalla legge nazionale, la
Regione ha deciso di aggiungere proprie risorse (400 mila euro,
tra fondi regionali ed europei) per quelle imprese che intendano
avviare azioni sperimentali di conciliazione tra lavoro e
famiglia.
"Anche se in questa fase siamo fortemente impegnati a
fronteggiare la crisi occupazionale - ha detto l'assessore
Rosolen - non abbiamo rinunciato a rilanciare l'attenzione su
alcuni temi che riteniamo fondamentali nel campo del lavoro:
dalla sicurezza al mobbing, ai progetti di conciliazione per le
donne".
Oggi l'unico strumento che le donne hanno per conciliare lavoro e
famiglia è il part-time, che però comporta una notevole
decurtazione dello stipendio e un rallentamento delle possibilità
di carriera. È un problema sentito in particolare dalle donne in
età compresa fra i 25 e i 55 anni, che rischiano spesso di dover
abbandonare l'occupazione per dedicarsi alla famiglia.
In Friuli Venezia Giulia è stato migliorato il sistema dei
servizi (asili nido) ma mancano forme flessibili di orario
diverse dal tradizionale part-time (part-time reversibile, orario
flessibile in entrata e uscita, telelavoro, lavoro a domicilio,
banca delle ore), mentre scarso è il ricorso ai congedi parentali
da parte dei padri.
Il progetto "Family friendy" parte con una serie di quattro
incontri rivolti alle imprese (e in particolare ai responsabili
del personale), alle associazioni di categoria, alle parti
sociali.
Questo il calendario (gli incontri si svolgeranno tutti dalle
9.30 alle 13): Trieste, lunedì 22 giugno (sala convegni direzione
regionale Patrimonio, Corso Cavour 1); Pordenone, martedì 23
giugno (sala stampa della Provincia, largo San Giorgio 12);
Udine, lunedì 29 giugno (sede della Regione, via Sabbadini 31);
Gorizia, martedì 30 giugno (sala Consiglio provinciale, corso
Italia 55).
ARC/PF
Alessia Rosolen (Assessore regionale Lavoro, Università e Ricerca, delegato Pari Opportunità e Politiche giovanili) e Grazia Vendrame (Consigliera regionale di Parità) nel corso della presentazione del progetto "Lavorare in un'impresa Family friendly", a Trieste. (Trieste 17/06/09)
Alessia Rosolen (Assessore regionale Lavoro, Università e Ricerca, delegato Pari Opportunità e Politiche giovanili) nel corso della presentazione del progetto "Lavorare in un'impresa Family friendly", a Trieste. (Trieste 17/06/09)