La Giunta Regionale


07.03.2024 20:16

Welfare: Riccardi, Regione Fvg avanti su integrazione socio-sanitaria


Pordenone, 7 mar - "Sul fronte socio-sanitario e del welfare la nostra Regione, negli ultimi anni, è riuscita ad approvare, con l'unanimità del Consiglio regionale e senza che la politica su questi temi si dividesse, tre norme fondamentali che consentiranno di dare risposte avanzate a fronte dei grandi cambiamenti dei bisogni sociali. Le norme su "Invecchiamento attivo", "Caregiver" e "Disabilità" sono anche il risultato e il frutto di quanto abbiamo eredito dal lavoro fatto in passato e della grande collaborazione con il mondo dell'associazionismo e del terzo settore, senza il quale non si possono raggiungere alti livelli di collaborazione rispetto all'integrazione socio-sanitaria". Lo ha affermato questa sera l'assessore regionale alla Salute, politiche sociali e disabilità, Riccardo Riccardi, nel corso della tavola rotonda "Nelle famiglie italiane: studi prodotti dalla Fondazione Zancan" organizzata a Pordenone dal Comitato "Amici di Abele Casetta" con una quarantina di altre associazioni del territorio. Nel convegno sono stati illustrati due recenti studi - "Una costituente per un nuovo welfare: lotta alla povertà Rapporto 2023" e "Disabilità e povertà nelle famiglie italiane" - che la Fondazione Zancan ha da poco pubblicato. La Fondazione si occupa, a livello nazionale, di ricerca, valutazione dei servizi di welfare e innovazione nell'ambito delle politiche sociali, sanitarie ed educative dei sistemi regionali focalizzando l'attenzione, in particolare, sugli approcci sostenibili, inclusivi e partecipativi.
"Sul welfare e sui nuovi bisogni della società che cambia anche rispetto alle disabilità - ha proseguito Riccardi - le risposte, per essere innovative ed efficaci, devono uscire dalla cultura della sola risposta sanitaria. La sfida che ci siamo dati, e che insieme dobbiamo continuare a portare avanti, è quella della sempre maggiore integrazione socio-sanitaria. Il che non significa certo ridurre la risposta sanitaria, ma significa mettere insieme le risposte che riguardano la persona disabile nel suo complesso e quindi considerano anche il tema del lavoro e dell'abitare sociale". "La sfida che dobbiamo vincere - ha ribadito l'assessore - è quella di riuscire a spostare pezzi di spesa puramente sanitaria a beneficio dell'integrazione socio-sanitaria. Ciò significa andare incontro a domande e bisogni diversi rispetto a quelli che abbiamo conosciuto fino a pochi anni fa. Questi mutamenti non possono più stare - ha spiegato l'esponente della Giunta regionale - all'interno dell'impalcatura socio-assistenziale che non è più al passo con le esigenze attuali. Dobbiamo creare le soluzioni rispetto ai bisogni che evolvono. E questo lo possiamo fare solo dentro quel modello di società che ha come caposaldi la solidarietà e la sussidiarietà espresse anche dalle tante associazioni di volontariato sociale e del terzo settore con le quali necessariamente il sistema pubblico deve continuare a collaborare". ARC/LIS/ma