La Giunta Regionale


06.03.2024 18:07

Salute: Riccardi, Ssr Fvg tra migliori e prossimo a riorganizzazione

L'assessore in Commissione III per il report dell'Agenas sulla sanità Fvg

Trieste, 6 mar - "Il nostro resta uno tra i migliori servizi sanitari regionali. Spendendo più degli altri garantiamo bene le complessità. Facciamo, però, sempre più fatica nelle risposte meno acute. Il nostro resta un sistema di offerta troppo disperso e frammentato che ha bisogno di una forte specializzazione, senza chiudere ospedali o ridurre posti letto".

Queste le parole dell'assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi durante la seduta odierna della Commssione III del Consiglio regionale dedicata alla presentazione delle valutazioni 'conseguenti alla convenzione tra la Regione e l'Agenzia nazionale servizi sanitari regionali (Agenas) per rafforzamento Sistema Sanitario regionale (Ssr)'. Come ha spiegato l'esponente della Giunta, la società è profondamente cambiata, "ma il nostro sistema dell'offerta sanitaria non ha corso alla stessa velocità: oggi bisogna recuperare il tempo perso utilizzando l'innovazione tecnologica per garantire il diritto costituzionale alla salute per tutti. Diritto che, negli anni a venire, senza un intervento, potrebbe essere compromesso".

"Ciò che occorre oggi - ha aggiunto Riccardi - è una visione di sistema, che guardi con lucidità all'architettura del Servizio sanitario regionale mettendolo in relazione con i bisogni di una società profondamente cambiata negli ultimissimi anni. Fatto questo, occorre mettere ordine alla catena delle intensità con delle scelte sostenibili che tengano presente della dotazione di strutture e di operatori di cui disponiamo".

"Un'operazione del genere - ha sottolineato l'assessore - non si faceva da decenni. Per questo era importante avere, oggi, la fotografia del sistema eseguita da un soggetto terzo la cui affidabilità è incontestabile. Ed era importante farla in questo momento perché, proprio oggi, si situa la congiunzione tra la fine di un momento emergenziale, l'applicazione di nuove disposizioni normative che ridisegnano i processi e le risposte che devono essere date ai cittadini, e l'approssimarsi della rivoluzione digitale in sanità.

"La fotografia che ci ha presentato Agenas - ha specificato ancora Riccardi - è quella di un Servizio sanitario regionale che ha una adeguata dotazione di organico infermieristico e medico e una spesa elevata: il tutto al di sopra della media nazionale. Accanto a questo è stata rilevata una capillare presenza di strutture sul territorio, centri di qualità come i tre ospedali hub e i due Ircss. Dall'altra parte, proprio questa capillare presenza sul territorio ha giustificato negli anni una dispersione che, a sua volta, ha causato inefficienze che vanno subito sanate".

Come ha ricordato l'assessore "stiamo da tempo cercando di modificare una mentalità imposta in anni lontani: quella del tutto dappertutto. Una filosofia insostenibile allora come oggi: la qualità è possibile a fronte di un'alta specializzazione sorretta da un elevato numero di casistiche. Occorre far comprendere ai cittadini l'uso responsabile del Servizio sanitario (ricordo ad esempio che il 75% degli accessi ai Pronto soccorso è inappropriato) mettendogli a disposizione un'organizzazione che valorizzi le eccellenze degli hub che devono essere sostenuti da una rete territoriale in grado di supportare la programmazione di elezione da una parte e gli interventi sui codici minori dall'altra, garantendo sempre qualità e efficienza anche nella risposta ad una componente di domanda sociale sempre più elevata".

L'impostazione suggerita dal report Agenas spinge, dunque, verso la valorizzazione del patrimonio acquisito del Sistema Sanitario, ma anche alla ridefinizione dei flussi e delle competenze in termini di efficienza e funzionalità. A tal riguardo Riccardi ha sottolienato che, guardando al Sistema in modo organico e prospettico, "possiamo aspirare a restituire attrattività alla sanità regionale. Abbiamo i numeri, le risorse umane, i mezzi tecnologici e le sedi per poterlo fare. L'organizzazione del passato non è più sufficiente a dare risposte ai cittadini oggi. L'architettura indicata dal Decreto ministeriale n.70 ci fornisce la linea per comporre la sanità del futuro per la nostra regione. Per realizzarla serve una visione di prospettiva, la consapevolezza dei mezzi a disposizione, delle opportunità tecnologiche disponibili e un patto di responsabilità che coinvolga tutti per arrivare all'obiettivo: politica, professionisti, cittadini".

"Forse - ha concluso l'assessore - è proprio questo il campo più complesso: sconfiggere le ragioni che fino ad oggi, davanti ad un quadro ampiamente annunciato, non hanno portato alle necessarie decisioni. Ora sono chiari i termini degli interventi organizzativi: inizia ora il percorso con tutti i portatori d'interesse per chiarire dove e come questi passaggi potranno essere realizzati. Lì non ci saranno più alibi per chi vorrà davvero dare futuro al servizio sanitario nel rispetto della Costituzione". ARC/COM/gg