Trieste, 29 ott - "Una Riforma i cui effetti si potranno misurare solo nel tempo e, soprattutto, una Riforma pensata prima di tutto nell'interesse dei cittadini". Lo ha detto l'assessore regionale alle Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia Paolo Panontin intervenendo oggi all'apertura del XXVII convegno Il diritto amministrativo che cambia dedicato al tema Province, Città metropolitane e Unioni di Comuni, che si è svolto nella sede della Presidenza della Regione a Trieste.
L'assessore Panontin ha fatto riferimento alla legge regionale 26 del 2014 sul Riordino del Sistema delle Autonomie locali, che si colloca al centro di un complessivo processo di riforma dell'assetto amministrativo della Regione Friuli Venezia Giulia, così come indicato nel programma di legislatura della Giunta Serracchiani.
Una Riforma di ampio respiro, ha ricordato, che parte dall'abolizione delle Province per investire anche le norme sulla Finanza locale, ponendo al centro la costituzione delle Unioni Territoriali Intercomunali (UTI).
"Nel prevedere le UTI - ha voluto sottolineare l'assessore - ci siamo ispirati ai principi fatti propri dall'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), secondo i quali il Sistema degli Enti locali deve rispondere a criteri di adeguatezza, da cui deriva la necessità che i Comuni si mettano assieme".
"Come hanno notato paradossalmente alcuni giuristi - ha detto ancora Panontin - la legge 26 non sarebbe stata neppure necessaria, perché anche con le norme da tempo in vigore in Friuli Venezia Giulia la collaborazione fra Comuni sarebbe stata già possibile. Purtroppo l'esperienza ci ha insegnato che, da soli, i Comuni non lavorano assieme, o lo fanno con molta fatica".
"Capisco e rispetto il principio dell'autonomia - ha concluso l'assessore - ma senza un intervento della Regione anche di tipo dirigista, senza cioè una decisa azione legislativa, non si sarebbe raggiunto nessun apprezzabile risultato".
ARC/PF
