Filiera professionale: Rosolen, per migliorarla decisivo il territorio
San Vito al Tagliamento, 18 ott - "Istituzioni, mondo
produttivo e sistema educativo, ciascuno per la propria parte,
devono riflettere su come diventare attivatori di un salto di
qualità all'interno della filiera formativa
tecnologico-professionale: il Friuli Venezia Giulia ha dimostrato
di saper compiere questo passo avanti con il sistema degli ITS,
ma ora deve fare la differenza anche in tutti i segmenti che
compongono l'offerta della formazione professionale".
Lo ha sottolineato l'assessore regionale all'Istruzione,
Formazione e Lavoro Alessia Rosolen, nell'incontro organizzato da
Confindustria Friuli Venezia Giulia alla Lean Experience Factory
di San Vito al Tagliamento su "La nuova istruzione tecnica per il
lavoro del futuro" con l'obiettivo di un confronto e l'avvio
delle collaborazioni nell'ambito del sistema istruzione-lavoro
regionale.
Commentando in modo positivo il percorso di sperimentazione sulla
filiera formativa professionalizzante su cui il ministero
dell'Istruzione e del Merito sta lavorando per rendere migliore
il legame tra offerta formativa e mondo produttivo, l'assessore
ha ribadito però come sia giusto considerare alcuni aspetti su
cui l'attore territoriale può fare la differenza.
"Benissimo la costruzione della filiera, ma bisogna inserire
anche quella parte della formazione che finora non era stata
seguita da parte ministeriale e la sfida può essere giocata a
livello territoriale: la Regione dovrà essere capace di fare la
differenza. Lo sforzo però non deve essere limitato
esclusivamente alla filiera che lega le scuole tecniche e i
professionisti al mondo dell'ITS, ma dobbiamo pensare anche ai
ragazzi che frequentano i percorsi di Istruzione e Formazione
Professionale (IeFP) e chi segue i percorsi di Istruzione e
Formazione Tecnica Superiore (Ifts) e il mondo della formazione
professionale".
Se a livello di principio l'assessore ha ribadito che "non
possiamo più permetterci di avere una scuola slegata dal mondo
del lavoro", l'esponente della Giunta regionale ha tenuto anche a
sottolineare che "non tutto il sistema dell'istruzione deve
essere solo ed esclusivamente funzionale al mondo del lavoro".
Nell'occasione dell'incontro l'assessore ha reso noti alcuni dati
sull'accesso al percorso ITS in Friuli Venezia Giulia.
"La percentuale di non ammissione è di un terzo: 250 domande a
fronte di 150 ammissioni. Sono numeri molto alti, che dimostrano
una serietà di valutazione e un livello di preparazione richiesto
agli studenti molto elevato" ha commentato Rosolen, aggiungendo
alcuni aspetti di estrema positività rispetto a questo percorso:
tra gli altri, l'apprendistato formativo di primo livello,
docenti che arrivano dal mondo produttivo,
l'internazionalizzazione.
Sul tema del mismatch tra domanda e offerta di lavoro, Rosolen ha
indicato come le cause siano da ricercare nel retaggio culturale,
nello scarso investimento della scuola italiana dopo il '68 in
alcuni tipi di formazione, nell'accelerazione della
trasformazione digitale che non ha visto pronto il mondo scuola e
del lavoro, nella mancanza di attrattività dei territori rispetto
al tema dell'accoglienza.
L'esponente dell'esecutivo ha infine ricordato come la precarietà
dei contratti sia oggi una delle cause che marcano di più la
discontinuità nel percorso di apprendimento formativo di qualità
che è alla base poi del mismatch.
ARC/EP/al
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