Trieste, 15 giu - L'assessore regionale al Turismo, Sergio
Emidio Bini, ha illustrato alla Giunta regionale la proposta,
pervenuta all'Amministrazione dalla pontificia Basilica del Santo
di Padova, per l'adesione del Friuli Venezia Giulia alla
realizzazione del Cammino di Sant'Antonio, da Campo Milazzo
(Messina) a Padova via Assisi, percorso che potrebbe essere
prolungato fino a Gemona dal Friuli.
L'ipotesi, ha spiegato Bini, si riferisce all'inserimento del
tracciato da Padova a Gemona nell'Atlante dei Cammini d'Italia,
curato dal ministero delle Politiche agricole alimentari,
forestali e del turismo.
Si tratta, evidenziato l'assessore, di dare corpo a una nuova
opportunità per far conoscere il Friuli Venezia Giulia anche
attraverso il turismo slow, rappresentata dai pellegrinaggi della
Fede, che seguono i percorsi tracciati dalle figure emblematiche
della Chiesa cattolica e toccano. oltre ai luoghi del culto,
anche scenari e siti di rara suggestione che caratterizzano la
regione e attraverso i quali si propone ai visitatori con le sue
molteplici attrattive.
Viene così recepito un progetto del Comune di Gemona, raccolto
dai promotori del CamSAnt, di un Cammino di pellegrinaggio dalla
località pedemontana friulana a Padova in quanto a Gemona si
trova il più antico santuario antoniano del mondo risalente al
1248.
La proposta, sostenuta dal Santuario di Sant'Antonio di Gemona
del Friuli, dalla Regione, da PromoTurismoFvg e dall'Università
di Udine, sta coinvolgendo tutti i Comuni friulani attraversati
dalla ipotetica direttrice del Cammino, nonché i Comuni veneti
delle provincie di Padova e Treviso dove si trovano,
rispettivamente, Castelfranco Veneto e Conegliano.
Nell'ambito delle politiche turistiche, ha sottolineato
l'assessore, i Cammini garantiscono reali potenzialità di
sviluppo in considerazione della sempre più diffusa domanda di
percorsi condotti secondo la modalità di sostenibilità dolce,
alla riscoperta delle tradizioni locali e per la fruizione delle
bellezze naturalistiche, paesaggistiche e artistiche presenti sul
territorio anche considerando la valorizzazione delle produzioni
locali ed enogastronomiche.
I Cammini hanno ottenuto un riconoscimento a livello nazionale
attraverso un sistema di censimento e valorizzazione realizzato
dal ministero delle Politiche agricole, forestali e del turismo
(Mipaaft) con l'obiettivo di dare vita a una rete di mobilità
slow che, ha affermato Bini, possa dotare il Paese di una
infrastruttura modale di vie verdi atta a offrire la possibilità
di spostarsi lungo l'Italia a piedi, promuovendo una nuova
dimensione turistica attenta alla personalizzazione del viaggio.
ARC/CM/Red