Non c'è stata concertazione con il Governo
Trieste, 28 giu - "La posizione del Friuli Venezia Giulia sul
disegno di legge di riorganizzazione del Ministero dei beni e
delle attività culturali e sulla legge delega dello Spettacolo e
dei Beni culturali è allineata a quella delle altre Regioni ed è
di forte perplessità per quanto riguarda sia il metodo che il
merito".
Ad affermarlo l'assessore alla Cultura del Friuli Venezia Giulia,
Tiziana Gibelli, che è anche coordinatore degli Assessori alla
Cultura della Conferenza delle Regioni, in relazione al confronto
in atto tra Conferenza delle Regioni e ministro Alberto Bonisoli.
"Sul metodo - spiega Gibelli - è mancata una concertazione
preliminare con tutti i soggetti coinvolti, ad iniziare dalle
stesse Regioni. Di conseguenza la scorsa settimana, in Conferenza
Stato-Regioni, abbiamo dichiarato al ministro Bonisoli che, pur
con grave ritardo (il CdM ha approvato i testi il 28 febbraio), o
si apriva un tavolo di confronto oppure le Regioni non avrebbero
dato parere positivo al testo proposto. Il ministro ha dunque
accettato di aprire il dialogo e questa settimana stiamo
procedendo a tappe forzate in un confronto serrato sul testo
trasmesso alla Conferenza solo il 30 maggio, cioè tre mesi dopo
la sua approvazione. Coi tempi e coi modi dovuti, per il
principio costituzionale della leale collaborazione su materie di
legislazione concorrente, si sarebbe potuto fare di più e meglio
e lo dimostra anche l'intervenuta necessità di spostare da ieri,
27 giugno, al 3 luglio la Conferenza Stato - Regioni per il
riesame del testo".
Ma per Gibelli, che si associa a quanto affermano i colleghi
Galli (Lombardia) e Mezzetti (Emilia Romagna), il nodo da
sciogliere ora è il merito. "Dispiace constatare che un vieto
disegno accentratore e centralizzante ritorni ancora una volta
alla ribalta, probabilmente ad opera sempre degli stessi
personaggi che si muovono dietro le quinte".
Nella sua veste di coordinatore della Commissione degli assessori
alla Cultura della Conferenza delle Regioni, Gibelli sottolinea
poi che "registro positivamente come sui temi topici la
Commissione si muova sempre all'unisono, come peraltro è logico
che sia quando si tratta del bene comune".
"Bene comune che, e ne abbiamo mille esempi, certamente non
sarebbe meglio tutelato - conclude - se lo Stato cancellasse gli
spazi di autonomia propri delle Regioni e delle Istituzioni
locali, come è ad esempio il caso delle Fondazioni Liriche nella
proposta ministeriale in esame, che tutto può definirsi fuorché
'nuova'".
ARC/PPD