Prot.civile: Riccardi, riforma per pari sicurezza a cittadini Fvg
Venzone (Ud), 14 dic - "La legge regionale 64 rappresenta una
norma di grande importanza per il Friuli Venezia Giulia, ma è
stata fatta nel 1986, un'epoca a seguito della quale sono
intercorsi significativi cambiamenti di carattere tecnologico,
della comunicazione e del clima. E proprio partendo da questo
patrimonio regolamentare e organizzativo è necessario rinnovare
l'impianto giuridico, introducendo tutti quegli elementi di
novità necessari affinché la protezione civile Fvg riesca a
garantire a tutti i cittadini della nostra regione pari
condizioni di prevenzione e sicurezza".
Lo ha detto oggi a Venzone il vicegovernatore con delega alla
Protezione civile, Riccardo Riccardi, nel corso della
presentazione dei volumi "The 1976 Friuli earthquake: lessons
learned" e "Il terremoto del 1976 in Friuli tra storia, memoria e
ricerca scientifica".
Secondo Riccardi, la Protezione civile deve ritrovare un ruolo
centrale attorno al quale "costruire un sistema integrato" del
quale devono far parte gli istituti scientifici, le Università, i
sindaci e le altre aree di competenza come l'ambiente e i lavori
pubblici. Inoltre si è imposto un nuovo modo di fare
comunicazione, come quello dei social, che deve diventare -
nell'ambito dell'informazione ai cittadini in materia di
sicurezza in caso di calamità - un sistema governato dalla
competenza garantita dall'istituzione e non lasciato
all'incontrollata generalità degli utenti.
Sull'argomento, il vicegovernatore ha ripreso l'esempio di quante
persone, nel sisma del 1976, persero la vita dopo esser uscite
per strada nel momento delle scosse a causa della mancata
informazione sul come affrontare quel tipo di pericolo a ridosso
degli edifici che crollavano.
Riccardi ha poi ribadito il concetto di multidisciplinarità
necessario per innovare la normativa, un passaggio da gestire
attraverso una "cabina di regia" che raccolga e faccia sintesi di
un confronto con tutti gli attori del sistema, a partire dai
Comuni, che non a caso furono i protagonisti della ricostruzione
post terremoto e che anche nell'ultima emergenza della tempesta
Vaia del 2018 hanno avuto un ruolo centrale nella fase dei lavori
di ripristino dell'esistente, e in particolare, delle
infrastrutture viarie. "Il rischio oggi infatti - ha spiegato il
vicegovernatore - non è solo sismico, ma, a causa dei cambiamenti
climatici, le tipologie della calamità naturali si sono ampliate
e a questi nuovi pericoli bisogna dare una risposta".
Prefigurando una prospettiva riformatrice, il vicegovernatore ha
lanciato un messaggio alle forze politiche presenti in Consiglio
regionale, facendo appello a "quello spirito di condivisione che
ha sempre contraddistinto la gestione della Protezione civile,
fin dalla sua fondazione. Su questo tema infatti - ha concluso -
la politica, per quel che riguarda investimenti, interventi e
scelte, ha sempre saputo superare i momenti di scontro. Auspico,
quindi, che questo tipo di approccio, improntato al dialogo e al
confronto costruttivo, continui anche in futuro".
ARC/GG/ep
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