La Giunta Regionale


28.06.2014 17:51

MINORANZE: TORRENTI, L'INSEGNAMENTO DELLO SLOVENO È UTILE NELLE SCUOLE DEL FVG

Gorizia, 28 giu - "Poiché in Friuli Venezia Giulia è diffusa una vasta consapevolezza dell'utilità della conoscenza della lingua slovena, la Regione potrebbe attrezzarsi, in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, per offrire lo studio della lingua slovena anche nelle scuole a lingua d'insegnamento italiana".

Lo ha affermato l'assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti alla tavola rotonda "Prospettive del bilinguismo nelle pubbliche amministrazioni del FVG" svoltasi oggi a Gorizia nell'ambito del progetto europeo Lex. Il progetto, promosso dall'Unione culturale economica slovena (SKGZ) in collaborazione con la minoranza italiana in Istria e altri partner, ha come obiettivo l'analisi, l'applicazione e lo sviluppo della tutela delle minoranze linguistiche in Italia e Slovenia.

L'incontro, moderato dal giornalista Bojan Brezigar, è servito a fare il punto della situazione sull'attuazione, a 13 anni di distanza dall'approvazione, della legge di tutela della minoranza slovena (38/2001). Se il bilinguismo visivo è talvolta ancora mancante, soprattutto nelle aree urbane, oggi si presenta la necessità di verificare per poi modernizzare alcune norme che non rispondono più alle esigenze reali della società e di superare le criticità anche attraverso la digitalizzazione dei servizi pubblici.

"Per normalizzare l'uso dello sloveno nelle pubbliche amministrazioni - ha osservato Torrenti - è necessario che gli Enti locali si attrezzino anche autonomamente, così come richiesto dallo spirito della legge 38/2001, e provvedano a offrire, magari con le risorse comunitarie, l'ordinarietà degli interventi quali, ad esempio, sportelli linguistici e servizi di traduzione".

Il vicepresidente del Consiglio regionale Igor Gabrovec ha sottolineato come sia ormai indispensabile perseguire nell'area confinaria "almeno la conoscenza passiva" della lingua slovena attraverso l'istruzione. Il direttore dello Slori (Istituto sloveno di ricerche) Devan Jagodic ha informato come ben il 70 per cento della popolazione confinaria è favorevole all'inserimento dello sloveno nelle scuole italiane.

Anche l'assessore della Provincia di Trieste Mariella Magistri De Francesco si è soffermata sulla necessità della conoscenza dello sloveno per renderlo più presente e vivo nella società. L'assessore della Provincia di Gorizia Vesna Tomsic ha invece proposto alla Regione di dotarsi di una specifica politica linguistica che valorizzi il plurilinguismo del Friuli Venezia Giulia come marchio anche a scopi turistici.

Il sindaco di Gorizia Ettore Romoli ha ricordato i passi avanti che sono stati fatti negli ultimi 20 anni per quanto concerne la convivenza e ha dato la propria disponibilità per attuare l'applicazione della legge: il Consiglio comunale sarà prossimamente attrezzato con il servizio per la traduzione simultanea.

I rappresentanti delle amministrazioni comunali (i sindaci di Doberdò e Sgonico, Fabio Vizintin e Monica Hrovatin, l'assessore di Duino Aurisina, Marija Brecelj, e di San Dorligo della Valle, Goran Cuk) vorrebbero potenziare i servizi di traduzione e d'interpretariato e unificare la terminologia tecnica slovena.

Nel dibattito è stato sottolineato come lo sviluppo del plurilinguismo sia indispensabile per il mantenimento dell'autonomia regionale. Rudi Pavsic (SKGZ) ha affermato che è necessario creare le condizioni affinché nella fascia confinaria venga insegnata la lingua del vicino, quindi anche l'italiano in Slovenia.

Gli appartenenti della comunità linguistica dovrebbero richiedere maggiormente i documenti bilingui e utilizzare, quando esiste, il servizio di traduzione (Livio Semolic, SKGZ). Gli agricoltori, che in molti casi rappresentano gli utenti prevalenti degli uffici degli Ispettorati forestali, vorrebbero comunicare nella propria madre lingua con il personale tecnico (Edi Bukavec, Alleanza contadina).

ARC/MCH