La Giunta Regionale


10.05.2015 16:01

GRANDE GUERRA: TORRENTI, C'È UN LEGAME STRETTO TRA FVG E SARDEGNA

Trieste, 10 mag - "Uno stretto legame avvicina e unisce Sardegna e Friuli Venezia Giulia", ha ribadito oggi a Trieste, in piazza Unità d'Italia, luogo simbolo di una città per cui la Sardegna versò un drammatico contributo durante la Grande Guerra, l'assessore regionale alla Cultura e alla Solidarietà Gianni Torrenti chiudendo la tre giorni in regione della Federazione delle Associazioni Sarde in Italia (FASI), quest'anno dedicata al centenario di costituzione della Brigata Sassari, che di fatto con il suo reclutamento regionale ha rappresentato un pezzo di storia importante dell'Isola.

La Sassari (dapprima Divisione, poi Reggimento e oggi Brigata meccanizzata con sedi a Cagliari e Sassari) ha unito per molti anni la sua tradizione con Trieste, come oggi è stato più volte rimarcato: nella Caserma cittadina di via Rossetti, infatti, i giovani soldati sardi fecero il loro servizio di leva dapprima dal 1926 al 1943 e, quindi, dal 1962 al 1975, lasciando gli spazi della Caserma Vittorio Emanuele III al Reggimento San Giusto, oggi disciolto.

Negli ultimi due anni, ha osservato l'assessore Torrenti, "abbiamo compreso che la storia della Brigata Sassari è scolpita nella memoria, nei ricordi di tutto il Friuli Venezia Giulia, legata alla Prima Guerra Mondiale e al sacrificio dei soldati sardi, i diavoli rossi che vennero chiamati sul Carso, sull'Isonzo e sul Piave nel corso della Grande Guerra": tra il 1915 e il 1918 la Sardegna contò oltre 16.000 morti sui fronti di battaglia in Friuli Venezia Giulia e sull'Altopiano di Asiago.

4.000 i morti e 9.000 i feriti solo nella Sassari, nelle cui fila venne arruolato anche il capitano Emilio Lussu (autore di "Un anno sull'Altopiano", vero e proprio atto d'accusa contro l'insensatezza della guerra e un'esasperata disciplina militare), che fecero di questa Brigata uno dei reparti più decorati del primo conflitto mondiale, con quattro Medaglie d'Oro al Valor Militare, 400 d'Argento e 500 di Bronzo.

"Se cento anni fa il nostro legame è stato consacrato dal sangue, dalle vittime e dall'eroismo dei sardi che nella Grande Guerra videro la loro terra spopolata in nome del completamento dell'Unità d'Italia - ha dichiarato Torrenti - oggi la nostra amicizia è cementata dalla comune esperienza dell'Autonomia e della capacità di autogoverno di due territori gelosi e orgogliosi della propria identità".

"Le associazioni dei sardi, molto presenti e radicate nella nostra regione e in tutta Italia, hanno scelto Trieste per riunirsi e incontrarsi: è il riconoscimento di un legame storico, ma ancor prima è il suggello di una fratellanza tra genti fiere e forti, che non vive solo di tragici ricordi ma che si nutre della collaborazione e di una genuina amicizia fra persone, comunità e istituzioni. I sardi in Friuli Venezia Giulia e a Trieste - ha concluso l'assessore Torrenti - sono una di quelle componenti, perfettamente integrate e vive, che fanno della nostra terra un vero e armonioso mosaico".

Un'Isola, come ha voluto rilevare l'assessore alle Riforme e agli Affari generali della Sardegna Gianmario Demuro, che ha costruito la sua Autonomia, "nell'ambito di un disegno costituzionale che ci tiene tutti assieme, ognuno con le proprie diversità e le proprie culture, anche grazie al sacrificio di tutti quei militari sardi che parteciparono alla Grande Guerra", scoprendo per la prima volta una Patria di cui "molti di loro non conoscevano neppure l'esistenza, consacrando la loro vita in una guerra che però di fatto consolidò una coscienza di popolo", ha ricordato Michele Cossa, dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Sardegna.

Alla cerimonia di Trieste, conclusasi con il concerto della Banda delle Brigata Sassari, sono intervenuti anche il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, il comandante della Sassari Arturo Nitti, la presidente e il presidente onorario della FASI (oltre 20.000 soci in tutta Italia) Serafina Mascia e Tonino Mulas, Stefano Pilu e Salvatore Dore, presidenti dei Circoli Sardi FVG e di Trieste, nonché Aldo Accardo, presidente del Comitato sardo per il Centenario della Grande Guerra.

ARC/RM