La presidente: "Mentre noi ci impegniamo a salvaguardare i tesori del passato integrando cultura e territorio, che sono valori importanti per il nostro Paese, altri distruggono il patrimonio culturale dell'umanità ... "
Trieste, 06 mar - "Mentre noi ci impegniamo a salvaguardare i tesori del passato integrando cultura e territorio, che sono valori importanti per il nostro Paese, altri distruggono il patrimonio culturale dell'umanità. È una cosa che non possiamo accettare e per questo siamo ancora più grati alla famiglia Costakis che ha saputo conservare e valorizzare le testimonianze artistiche di una stagione irripetibile".
Con queste parole la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha inaugurato la nuova grande mostra a Villa Manin di Passariano "Avanguardia Russa. 1910-1930" che aprirà al pubblico da domani fino al 28 giugno. L'assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti, dal canto suo, ha sottolineato la necessità di saper recuperare la capacità delle avanguardie di "avere punti di vista nuovi, una prospettiva inedita verso il futuro: con un approccio nuovo stiamo lavorando anche qui a Villa Manin per rilanciare le attività culturali sul territorio regionale".
Nell'occasione della festosa apertura della mostra, come già per Robert Capa e Man Ray, il grande salone centrale della Villa è stato trasformato in un'enorme "camera oscura" dove le affascinanti immagini del capolavoro del regista russo Dziga Vertov, "L'uomo con la macchina da presa", hanno conquistato l'attenzione di tutti, anche grazie all'accompagnamento musicale, particolarmente suggestivo, delle note di Michael Nyman.
"L'ambizione è quella di fare di Villa Manin un centro di attrazione culturale di livello europeo", ha detto il sovrintendente Piero Colussi, chiudendo i saluti inaugurali e invitando i numerosi presenti a visitare la mostra, costituita in realtà da due diverse esposizioni, entrambe dedicate a quel grande movimento d'Avanguardia che prese le mosse dalla Rivoluzione d'Ottobre per divulgare, con l'opera infaticabile di un gruppo di artisti di assoluto rilievo, le promesse di uguaglianza e libertà che dovevano poi scontrarsi, nei decenni successivi, con la normalizzazione stalinista.
Al piano terra le sale della Villa ospitano oltre 300 opere, per la prima volta in Italia, dal Museo Statale d'Arte Contemporanea di Salonicco: un'occasione unica, curata da Maria Tsantsanoglou e Angeliki Charistou, provenienti dal Museo ellenico, con la collaborazione del Ministero della Cultura e dello Sport della Grecia, per conoscere da vicino la straordinaria collezione di George Costakis, composta dalle diverse e ancora poco conosciute anime dell'arte sperimentale russa, raccolte in tanti anni di appassionato impegno da quel "pazzo greco", come fu definito, che sfidando i divieti del regime di Stalin riuscì a collezionare migliaia di opere di artisti russi dei primi decenni del Novecento, evitandone la distruzione e la dispersione.
L'esposizione è arricchita da un ulteriore nucleo di prestiti, eccezionalmente ottenuto sempre da Salonicco, mai esposti nel nostro Paese, che verranno affiancati agli altri capolavori in mostra. La rassegna è completata da un'altra affascinante esposizione, curata dall'esperta russa Olga Sviblova, interamente focalizzata sulla rivoluzionaria produzione fotografica di Aleksander Rodčenko, che dal 1924 al 1930 abbandonò la pittura per dedicarsi totalmente a questa forma d'arte, che fu capace di innovare profondamente con immagini che ormai sono delle vere e proprie icone del XX Secolo.
Come è nello stile di Villa Manin, infine, da marzo a giugno, in ogni fine settimana, la Sala Convegni ospiterà, a ingresso gratuito, una completa retrospettiva di film d'autore e documentari d'arte sulla irripetibile stagione dell'Avanguardia Russa, curata dalla Cineteca del Friuli e da Cinemazero. Per informazioni: info@villamanin.it; tel. 0432 821211.
ARC/Com/PPD
