La Giunta Regionale


01.03.2015 14:03

RESISTENZA: TORRENTI ALLA CERIMONIA DI SACILETTO DI RUDA

Saciletto di Ruda (UD), 01 mar - Nel febbraio di 70 anni fa, Mario Malner, Gentile Valeri, Ferruccio Cidin, Vitalino Franzot, Ugo Zorzenon, Arrigo Doz, Bruno Montina e Secondo Bertossi, tutti giovani della Bassa Friulana e del Monfalconese, "quasi ragazzi", dai 18 ai 30 anni, vennero fucilati a Saciletto di Ruda dopo indicibili torture perpetrate alla Caserma "Piave" di Palmanova.

Il loro sacrificio è stato ricordato anche quest'anno, oggi, con una vasta partecipazione, alla presenza dei parenti rimasti, di tantissime persone intervenute, dei gonfaloni municipali di una ventina di Comuni, del presidente nazionale dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (ANPI) Carlo Smuraglia, dell'assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti, del presidente della Provincia di Gorizia Enrico Gherghetta, dell'assessore provinciale di Udine Marco Quai, dei primi cittadini, tra gli altri, di Udine, Furio Honsell e di Ruda Palmina Mian.

I giovani fucilati dai fascisti facevano parte dei Gruppi di Azione Patriottica (GAP) e della cosiddetta Intendenza "Montes" (dal nome di battaglia di Silvio Marcuzzi, ucciso a Palmanova nel novembre 1944, Medaglia d'Oro al Valor Militare alla Memoria), che costituì la più grande esperienza in Italia di organizzazione e distribuzione di armi e viveri ai partigiani operanti in montagna, come ha ricordato il presidente Smuraglia.

E la necessità di difendere i valori della Resistenza ed il sacrificio di questi e di tutti i giovani che morirono per gli ideali di libertà hanno costituito il momento di riflessione più intenso dell'odierna cerimonia, con gli interventi ufficiali della sindaco Mian ("l'Italia deve saper trovare se stessa recuperando valori e diritti", ha osservato) e di Smuraglia, secondo il quale non c'è una vera "memoria collettiva" nel nostro Paese su queste vicende, su una Resistenza, comunque con luci e ombre, che fu resistenza di giovani che seppero scegliere la libertà e la voglia di futura democrazia, di donne, dei caduti di Cefalonia, di contadini e sacerdoti, di operai, intellettuali e ufficiali del Regio Esercito.

"Quei valori e quel sacrificio, quell'anelito di libertà - ha quindi voluto dichiarare l'assessore Torrenti - oggi devono essere celebrati e diffusi grazie a un'azione quotidiana, debbono restare d'attualità con azioni politiche, sociali, anche economiche adeguate; non può scendere l'oblio su queste vicende della nostra storia, che non possono essere relegate e affidate solo a momenti ed eventi specifici".

Serve, ha aggiunto l'assessore Torrenti, una costanza di azioni, nelle scuole, con i più giovani, all'insegna di rinnovati sentimenti di solidarietà e tolleranza, "che ci rammentino senza tentennamenti quello che dobbiamo e vogliamo essere, anche a costo di qualche sacrificio che occorre fare quando si parla di eguaglianza".

ARC/RM