La Giunta Regionale


13.08.2014 13:55

RISORSE IDRICHE. VITO: FIDUCIA NEL RECUPERO DEL RITARDO, EVITEREMO LA MULTA DELLA UE

Udine, 13 ago - "Abbiamo raccolto una pesante eredità in tema di depurazione delle acque, risultato di ritardi nelle scelte strategiche sulla governance degli ambiti territoriali ottimali, ma stiamo recuperando in fretta il tempo perduto e abbiamo fiducia di evitare il rischio di multe europee per infrazione". Lo afferma l'assessore regionale all'Ambiente Sara Vito commentando i dati secondo cui il Friuli Venezia Giulia sarebbe esposto al rischio di una multa milionaria da parte dell'Unione europea per infrazione in materia di depurazione delle acque.

"Appena nel 2010 le Autorità d'Ambito hanno cominciato a subentrare alle gestioni comunali e hanno iniziato a programmare gli interventi di infrastrutturazione sul territorio, secondo logiche di razionalizzazione e di recupero dei costi". L'attuale Amministrazione regionale del FVG ha ereditato una situazione critica per quanto concerne le reti fognarie e gli impianti di depurazione di cui gli agglomerati urbani devono dotarsi ai sensi della Direttiva sulle Acque reflue. La carenza di infrastrutture ha condotto all'apertura di tre procedure di infrazione da parte della Commissione europea nei confronti dello Stato italiano - nel 2004, nel 2009 e nel 2014 - nelle quali si trova coinvolto anche il Friuli Venezia Giulia. "Il Governo - dà conto l'assessore Vito - ha fatto sapere di essere ben consapevole del fatto che l'attuale Amministrazione regionale non ha responsabilità diretta della situazione e ha dichiarato la massima disponibilità a mettere in campo misure straordinarie per permettere di adeguare con urgenza il quadro infrastrutturale".

"Dal canto suo, del resto, - prosegue l'assessore all'Ambiente - la Regione sta mettendo in campo tutte le economie risultanti dagli Accordi di Programma Quadro del 2003 e del 2006 per finanziare prioritariamente gli interventi necessari a coprire le carenze nel settore fognario e depurativo che hanno innescato le due procedure d'infrazione del 2004 e del 2009, per le quali è già stata emessa sentenza di condanna". Sommando le economie e i fondi del Piano straordinario finanziato con la legge di stabilità 2014, sono disponibili circa 25 milioni di euro. Tra le realizzazioni più ingenti, per esempio, c'è l'adeguamento del depuratore di Trieste. "A marzo - ricorda Vito - è stato sottoscritto l'Accordo di Programma Quadro per lo sblocco dei finanziamenti per realizzare l'adeguamento del depuratore principale di Trieste, superando dopo alcuni anni di stallo le obiezioni al finanziamento pubblico correlate alla problematica degli Aiuti di Stato". L'intervento sul depuratore di Trieste ha un costo complessivo di circa 50 milioni di euro e lo svolgimento dei lavori, con entrata in funzione dell'impianto, è previsto nell'arco di due anni.

In merito ai costi di realizzazione delle infrastrutture relative al sistema fognario e depurativo, l'assessore precisa come "questi siano generalmente più alti in Friuli Venezia Giulia rispetto ad altre regioni italiane, in quanto l'Alto Adriatico è stato dichiarato area sensibile in forza del decreto legislativo 152/2006, e questo comporta, ai sensi della Direttiva sulle Acque reflue, un trattamento più spinto per gli impianti di depurazione". Sul fronte della Programmazione d'Ambito Sara Vito ricorda che "si sta completando, a cura delle Consulte d'Ambito territoriali, il mosaico regionale dei Piani d'Ambito, strumenti che consentiranno una più efficace programmazione delle risorse negli anni a venire, e un assetto razionale delle reti e dei depuratori nei vari bacini idrici d'utenza".

In connessione con la Programmazione d'Ambito, la Regione sta studiando un sistema per mettere gradualmente a disposizione un supporto finanziario finalizzato alla realizzazione delle infrastrutture, finché il sistema non sarà in grado di reggersi autonomamente con il recupero dei costi tramite la tariffa. Inoltre, l'Amministrazione regionale ha allo studio una riforma del servizio idrico integrato, al fine di ottimizzarne la regia tramite un nuovo sistema di governance.

"Sul fronte della tutela della risorsa idrica, l'Amministrazione regionale ha riavviato l'iter del Piano di Tutela delle Acque, dopo oltre un anno di blocco connesso con l'esame della competente Commissione consiliare, che ha espresso parere favorevole a maggioranza nel gennaio di quest'anno, proponendo alcune integrazioni e miglioramenti alla proposta progettuale del Piano", ricorda Vito. Il Piano di Tutela, i cui contenuti derivano dalla Direttiva sulle Acque, va ad integrare quanto prevede la Direttiva sulle Acque reflue, con il comune obiettivo della tutela della qualità dei corpi idrici ricettori degli scarichi di acque reflue.

ARC/Com/RED