Ad ottobre, in collaborazione con Barcolana-Ince, Conferenza
ambiente Alto adriatico
Udine, 16 giu - Quest'autunno, nel corso della Barcolana, verrà
convocata la prima Conferenza dell'ambiente e del clima dell'Alto
Adriatico: l'evento è organizzato dalla Regione Fvg in
collaborazione con la Società velica Barcola Grignano e
l'Iniziativa Centro Europea per approfondire nella prima
settimana i temi legati in particolare al mare, coinvolgendo
Emilia Romagna, Veneto, Carinzia, Slovenia, Croazia. Già dal
prossimo anno contiamo di allargare la partecipazione ad alcuni
dei Paesi che fanno riferimento all'Ince".
Lo ha annunciato l'assessore regionale alla Difesa dell'Ambiente
Fabio Scoccimarro intervenendo oggi all'incontro "A clean
Adriatic sea for future generations", evento on line del progetto
internazionale Marless, finanziato dal programma Interreg
Italia-Croazia, che ha riunito esperti, decisori politici a
confronto sul problema dei rifiuti e della plastica nel mare
Adriatico.
"Il tema della plastica, della sua dispersione nell'ambiente, del
suo riciclo, è un argomento molto sentito dalla Regione Friuli
Venezia Giulia che si è fatta promotrice - ha ricordato
Scoccimarro - di numerosi progetti. L'impegno transfrontaliero
condiviso con la Croazia, nella tutela delle condizioni
ambientali e marine, permetterà la salvaguardia del sistema
costiero dell'Alto Adriatico, promuovendo buone prassi e, come ci
auspichiamo, sensibilizzando cittadini, residenti e turisti a
mantenere alta l'attenzione verso una risorsa così preziosa come
il mare".
All'interno del progetto Marless il ruolo della Regione è
focalizzato sul monitoraggio dei rifiuti dispersi in mare e
nell'individuazione, mediante modellistica, del trasporto e della
loro dispersione da parte delle correnti marine: il lavoro
permetterà di raccogliere dati comparabili sulle due sponde del
mare Adriatico, in modo da avere un quadro completo e comune
della dispersione della plastica in mare nell'intero ciclo di un
anno. Inoltre verrà realizzato, a partire dallo studio delle
immagini satellitari e dallo studio oceanografico del mare
Adriatico, un modello che consentirà di identificare gli hotspot
dei rifiuti marini.
Scoccimarro nel suo intervento ha ricordato che il tema della
plastica, del suo corretto smaltimento e riciclo, vede coinvolta
la Regione anche con un altro progetto. "AmareFVG ha chiuso la
prima fase di progetto pilota e si sta avviando - ha indicato
l'assessore - a diventare una iniziativa estesa a tutto il
territorio costiero del Friuli Venezia Giulia".
Numerosi gli interventi - tra gli altri, la direttrice della
Direzione gestione delle acque e protezione ambiente marino del
Ministero dell'Economia e dello viluppo sostenibile croato,
l'autorità di gestione Interreg Italia Croazia Pietro Cecchinato,
la capo unità Ambiente marino e industria dell'acqua della
Commissione europea Silvia Bartolini, la ricercatrice di
Cnr-Ismar Francesca De Pascalis - che, grazie anche a contributi
scientifici di alto livello, hanno permesso di condividere le
pratiche più avanzate e le soluzioni sperimentali più innovative.
Tra questi in particolare il progetto esposto da Marco Caniato,
ricercatore dell'Università libera di Bolzano che collabora con
l'Università di Trieste, ha permesso di approfondire nuove
opportunità per il riuso delle microplastiche. La sua ricerca ha
individuato un nuovo tipo di materiale che è in grado di
riciclare le microplastiche e che ha una struttura porosa
particolarmente performante per l'isolamento termico e acustico.
Le rilevazioni a confronto con un materiale usualmente utilizzato
in edilizia e nell'industria navale - la lana di roccia - hanno
evidenziato come questa "schiuma" abbia caratteristiche
nettamente superiori. Una volta a fine vita il materiale può
essere nuovamente riciclato, assolvendo completamente agli
standard di circolarità.
I dati riassunti nell'intervento di Francesca De Pascalis (fonte
PlasticEurope report 2018) inquadrano il problema della
localizzazione, caratterizzazione, raccolta e trasformazione del
"marine litter" come un'urgenza che richiede per essere risolta
forti sinergie tra Stati, scienza e impresa. Nel 2018 la
produzione totale di plastiche nel mondo è stata di 359 milioni
di tonnellate. I dati sul riciclo sono ancora molto limitati: nel
2016 su 27 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica in Europa
solo il 31 per cento è stato riciclato (il 63% in Eu, il resto
fuori Eu).
De Pascalis ha illustrato il progetto Maelstrom, partito a
gennaio 2021, finanziato dal programma EU Horizon 2020 e di cui
Cnr-Ismar è coordinatore, che ha come finalità la ricerca di
nuove soluzioni per la rimozione delle plastiche dal mare. La
ricercatrice ha indicato interessanti prospettive di
collaborazione e sinergie con il progetto Marless, che è stato
illustrato nel dettaglio da Andrea Torresan di Arpa Veneto: nel
giugno del prossimo anno, infatti, è prevista una dimostrazione
di pulizia a Venezia (l'altra stazione di osservazione è in
Portogallo) e successivo riciclo del materiale. Il programma
prevede due mesi di attività dentro e fuori la laguna, con un
monitoraggio pre e tre post azione di pulizia.
ARC/EP/al
L'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente Fabio Scoccimarro interviene all'evento on line "A clean Adriatic sea for future generations" nel quadro del progetto Marless.