La Giunta Regionale


12.12.2023 16:22

Riforme: Fedriga, più democrazia con meno costi e più efficienza

Il governatore, assieme all'assessore Roberti, è stato audito dalla Commissione I della Camera sulla modifica dello Statuto per l'elezione diretta degli enti di area vasta Trieste, 12 dic - "Una riforma statutaria portata avanti dalla Regione con responsabilità, rispettosa dei pronunciamenti della Corte costituzionale e finalizzata alla riduzione dei costi e al miglioramento della qualità dei servizi erogati ai cittadini".
Questo il concetto espresso oggi dal governatore Massimiliano Fedriga e dall'assessore regionale alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti nel corso dell'audizione in sede di I Commissione della Camera dei deputati - in modalità di videoconferenza - sul tema della modifica dello Statuto regionale finalizzata all'elezione diretta degli enti di area vasta.
Come hanno spiegato il massimo esponente della Giunta regionale e l'assessore, la scelta intrapresa è partita dalla constatazione che l'abolizione "repentina" della Province e la conseguente costituzione delle Unioni territoriali intercomunali (Uti) - risalenti a due legislature fa - si sono rivelate fonti di significative criticità, con il trasferimento alla Regione di funzioni di gestione del territorio penalizzate da un accentramento e "quindi maggiori costi e minore efficienza nell'erogazione dei servizi".
A ciò si somma il fatto che le Uti "si sono dimostrate incapaci di fare politiche di area vasta, rappresentando di fatto dei soggetti ingessati da una somma di interessi territoriali diversi", hanno sottolineato Fedriga e Roberti.
"Siamo arrivati, ad esempio, al punto che la Regione, pur avendo primariamente competenze legislative e programmatorie, è responsabile direttamente della gestione dello sfalcio delle strade, quando un ente territoriale potrebbe svolgere questo compito con maggiore efficienza e minori costi", hanno rilevato il governatore e l'assessore.
Altro punto rimarcato da Fedriga e Roberti è quello del processo di legittimazione al governo del territorio che deve venire direttamente dagli elettori, attraverso il consenso popolare e l'esercizio della democrazia.
Da qui i passaggi avviati dalla Regione: il superamento delle Uti, l'istituzione dei quattro Enti di decentramento regionale ("embrioni dei futuri enti di area vasta") - guidati da quattro dirigenti nominati dalla Regione - con competenze di viabilità ed edilizia scolastica, votazione del Consiglio regionale a maggioranza qualificata per la modifica dello Statuto finalizzata all'introduzione dell'elezione diretta degli enti di area vasta e, infine, l'ultimo passaggio che spetterà a Camera e Senato in quanto riforma di rango costituzionale.
"Questo iter è stato adottato in osservanza della sentenza della Corte costituzionale che aveva bocciato un'iniziativa analoga della Regione Sicilia intrapresa con legge ordinaria regionale", hanno aggiunto Fedriga e Roberti.
Nell'illustrazione alla Commissione il governatore e l'assessore hanno infine rimarcato che agli enti di area vasta sarà assegnata, oltre alle funzioni delle ex province, anche una delega strategica di supporto amministrativo ai Comuni, specialmente quelli più piccoli, attraverso un centro di competenza. ARC/GG/pph