La Giunta Regionale


17.07.2023 16:59

Immigrazione: Roberti, strumenti sono hotspot e centro identificazione



Trieste, 17 lug - "Gli unici strumenti che in questo momento possono essere messi in campo sul fronte dell'immigrazione sono l'attivazione di un hotspot per raccogliere le persone che purtroppo arrivano in Friuli Venezia Giulia attraverso canali illegali e che quindi devono essere destinate ad altre regioni e, all'interno della struttura stessa, il centro di identificazione e trattenimento per i richiedenti asilo. A questi deve infatti essere garantita in tempi brevi una risposta sull'esito della domanda d'asilo e in caso di mancato accoglimento dell'istanza avviare le procedure per il rimpatrio".

È quanto dichiarato dall'assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti al termine della riunione con il prefetto di Pietro Signoriello, alla quale hanno partecipato, tra gli altri, i rappresentanti dei Comuni dell'ex provincia di Trieste e delle sigle principali sindacali.

Evidenziando come quella di oggi non fosse una riunione focalizzata sulla rotta balcanica e sulla presenza di stranieri sul territorio, Roberti ha spiegato che "per l'immigrazione sono stati specificamente stanziati i cosiddetti fondi Fami, attraverso i quali le prefetture devono progettare e organizzare progetti di integrazione che riguardano tutta la popolazione straniera, di cui i richiedenti asilo rappresentano una minima parte, dato che storicamente in Friuli Venezia Giulia sono presenti comunità come quelle serba e kosovara. Da parte sua l'Amministrazione regionale ha rimarcato che l'ultima legge regionale in materia di immigrazione, approvata poco più di tre mesi fa, ha precisi assi di indirizzo: una vera integrazione si può sviluppare solo nel rispetto delle regole dello Stato e della convivenza civile e favorendo l'inserimento nel mondo del lavoro attraverso corsi di formazione".

L'assessore ha evidenziato che "gli episodi di violenza verificatisi nell'ultimo periodo nella nostra regione sono una conseguenza della passata non gestione del fenomeno migratorio. Pensare che il tema dell'immigrazione possa essere affrontato solo consentendo a tutti coloro che arrivano sul nostro territorio di rimanervi senza alcuna forma di verifica o controllo o schierarsi contro interventi come le riammissioni informali significa aprire la strada alla mancata gestione del fenomeno, che poi si traduce nell'impossibilità di integrazione nel tessuto economico e sociale e, nei casi più estremi, in episodi di violenza o illegalità". ARC/MA