La Giunta Regionale


02.02.2023 17:37

Aut. locali:Roberti, Città metropolitana Ts è specchietto per allodole

Per l'assessore: "come scritto è un progetto pieno di errori redatto a fini elettorali" Pordenone, 2 feb - "Nella proposta di legge discussa durante i lavori d'Aula, della cosiddetta 'Città metropolitana' di Trieste, così come immaginata da un consigliere dell'opposizione, non c'è alcuna traccia. Per cui il no della maggioranza a quel provvedimento non può di certo essere ascritto a una presa di posizione ideologica quanto invece alla mancanza di contenuti o, ancor peggio, a fantomatiche competenze che è impossibile ascrivere a quel tipo di istituzione. Fa specie constatare che un ex candidato sindaco non conosca i contenuti dei dettami legislativi, proponendo quindi contenuti che verrebbero immediatamente bocciati. Agli occhi attenti, quella proposta di legge sembra essere una boutade elettoralistica e un puro specchietto per le allodole, volta ad accalappiare consensi invece che un progetto credibile e fattibile". Così l'assessore regionale alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti commenta quanto è stato discusso nella seduta da'Aula del Consiglio regionale, durante la quale è stata posta all'attenzione del consesso la possibilità di istituire la Città metropolitana di Trieste, proposta che al termine della discussione è stata bocciata. "Nella proposta esaminata - chiarisce l'esponente dell'Esecutivo regionale - non c'è traccia della Città metropolitana intesa come area vasta che ricomprende tutti i comuni della provincia e magari anche altri. Nella legge proposta da un consigliere dell'opposizione era infatti previsto che il solo comune di Trieste cambiasse nome in "Città metropolitana di Trieste" senza modificare gli attuali confini. Inoltre, si era tratteggiata la creazione di un super comune con il turbo, quando invece non sarebbe stato possibile trasferire quelle competenze che gli si sarebbe voluto attribuire". "Solo per fare degli esempi - prosegue Roberti - nella proposta di legge si fa riferimento alla portualità. Ebbene una legge regionale può trasferire competenze regionali ma non, evidentemente, quelle statali; il porto di Trieste, porto internazionale, fa parte dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale di cui fa parte anche Monfalcone, su cui la competenza è statale. Ciò significa che nessuna funzione a esso legata è competenza della Regione e quindi la Regione non può delegare alcunchè. L'unico porto di competenza regionale è quello di San Giorgio di Nogaro". "Per quanto attiene poi il trasporto pubblico locale, altro tema contenuto nella proposta di legge - evidenzia l'assessore - forse l'estensore della norma non ricorda più che in passato il Tpl, gli autobus per intenderci, era di competenza provinciale mentre nella precedente legislatura è diventato di pertinenza regionale. Inoltre, sempre negli anni di governo del centrosinistra, è stata bandita la gara regionale che vincola le aziende a un contratto con la Regione. Ciò significa che, tecnicamente, per questi motivi nessuna funzione può essere delegata e, anche se ce ne fosse la possibilità, Trieste gestirebbe degli autobus che non uscirebbero dai confini del comune. Bisognerebbe dire quindi addio alle linee per Muggia, Duino Aurisina, San Dorligo della Valle, Monrupino e Sgonico. Proprio per questo motivo, prima della gara regionale, il Tpl era competenza provinciale". "Sullo sviluppo di Porto vecchio - ancora l'assessore Roberti - chiunque legga i giornali sa che la competenza è già di fatto del Comune di Trieste, il quale con uno specifico accordo di programma si è assunto quei compiti. Tra le varie funzioni di cui si parla nella proposta di legge, cioè quanto legato alla Comunità dell'area Giuliana, va ricordato all'estensore della norma che da due anni è in vigore la riforma degli Enti locali, che prevede la possibilità di costituire una comunità volontaria per l'esercizio associato delle funzioni comunali. Ciò vuol dire che se la si vuole istituire questa può essere messa in atto anche senza quanto previsto dal consigliere di opposizione nella sua norma. Anzi, nella sua formulazione, la possibilità diventa obbligo. Non va dimenticato, a meno che non lo si voglia fare per coprire una riforma voluta nella precedente legislatura e che 'ha fatto acqua' da tutte le parti, che l'allora obbligo dell'esercizio di funzioni comunali determinò un considerevole numero di contenziosi contro l'Amministrazione regionale, fondati sul principio che il Comune non può essere limitato nella sua autonomia".

Sempre con riferimento all'articolo 4 della proposta di legge appare divertente la scelta di attribuire alla comunità Giuliana funzioni di area vasta quando l'unico livello di governo dell'area vasta previsto dallo Statuto regionale corrisponde alla Regione per effetto di una scelta a suo tempo voluta dal partito del consigliere di opposizione proponente la Pdl e rivendicata in conferenza stampa dallo stesso solo qualche giorno fa; circostanza questa che potrebbe esporre la norma a profili di incostituzionalità".

"Per quanto attiene le fantomatiche risorse da riversare sul resto del territorio così come indicate dal proponente del Pdl, esse sono solo una leggenda. Lo dimostra il fatto che nel testo di legge da nessuna parte era scritto che eventuali contributi al Comune sarebbero stati girati ad altri soggetti. Mi chiedo anche come sarebbe stato possibile vincere un bando, per esempio, per il rifacimento di piazza Unità d'Italia e riversarlo a un altro Comune e per un'altra finalità. Non sarebbe nemmeno possibile per la Città metropolitana di Trieste chiedere un contributo per la Rocca di Monrupino perché Monrupino era fuori dall'ambito territoriale della città metropolitana stessa". "Infine - conclude l'assessore regionale alle Autonomie locali - sui rapporti transfrontalieri di cui si fa accenno nella norma, va ricordato che una competenza regionale in tale ambito si traduce, ad esempio, in un tavolo istituzionale riconosciuto tra Slovenia e Friuli Venezia Giulia. Pertanto se trasferissimo questa competenza a quel tavolo non saremmo più titolati a parlare del Comune di Trieste in ottica di collegamenti, investimenti, partnership, ecc. Viene poi da chiedersi per quale motivo in una regione che confina con la Slovenia da Muggia a Tarvisio solo un comune dovrebbe avere tale competenza e non, ad esempio, Gorizia e se questa funzione la dessimo a tutti, forse non si metterebbe in atto un indebolimento dovuto alla frammentazione nei rapporti con uno Stato estero?" ARC/AL/ma