La Giunta Regionale


21.11.2022 15:05

Immigrazione: Roberti, per Gradisca sostegno economico da Regione

Incontro con sindaco e Giunta comunale
Gradisca d'Isonzo, 21 nov - "Pragmaticamente la Regione è pronta a erogare al Comune di Gradisca d'Isonzo 250mila euro per rafforzare il sistema di illuminazione cittadino e gli apparati di telesorveglianza con delle nuove telecamere per coprire il controllo in particolare nella zona del Cara. Inoltre, stiamo lavorando, nell'ambito della nuova legge sull'immigrazione, per un ulteriore stanziamento al fine di aiutare l'Amministrazione comunale ad affrontare il disagio e il degrado causati dall'attuale impatto numerico della presenza di immigrati a Gradisca".
Lo ha detto oggi a Gradisca d'Isonzo l'assessore regionale all'Immigrazione Pierpaolo Roberti nel corso dell'incontro con il sindaco, Linda Tomasinsig, la Giunta comunale e i capigruppo del Consiglio comunale avente all'ordine del giorno la situazione del sovraffollamento del Cara congiuntamente alla presenza di migranti in città non rientranti nel circuito dell'accoglienza.
Come ha spiegato l'esponente della Giunta, confermando la massima collaborazione con il Comune nell'affrontare questa emergenza, la competenza della Regione finisce con gli interventi annunciati su telecamere e contrasto al degrado, da lì in poi inizia la responsabilità dello Stato centrale. "A tal riguardo - ha detto Roberti - i numeri parlano chiaro: più 92 per cento di ingressi in Friuli Venezia Giulia nel 2022 rispetto al 2019. Un confronto che rappresenta delle cifre ormai ingestibili, anche alla luce dei bandi andati deserti indetti dalle prefetture per ampliare le strutture d'accoglienza".
Secondo l'assessore va quindi sottoposto al Governo nazionale il problema, guardando a quanto fatto nel 2019 nei termini di una riattivazione dei respingimenti e delle riammissioni con la Slovenia, "replicando lo stesso metodo applicato dalla Francia al confine con l'Italia".
Relativamente alle richieste per un allargamento dell'accoglienza diffusa, Roberti ha risposto che quest'ultima soluzione presenta delle oggettive controindicazioni, soprattutto sul versante della sicurezza in quanto rende più difficoltosi i controlli e genera delle situazioni particolarmente difficili sull'impatto sociale nel contesto urbano: ad esempio l'occupazione di intere aree come sta accadendo a Trieste nei pressi della stazione centrale.
La prospettiva, in considerazione di un preventivabile calo degli ingressi a causa delle condizioni climatiche, potrebbe essere per il Governo quella di riorganizzare l'intero sistema dell'accoglienza sul territorio in vista della primavera, "periodo nel quale ritornerà la pressione dei flussi provenienti dalla rotta balcanica e dal Canale di Sicilia. Una pressione - ha concluso Roberti - che non dovremo subire passivamente, ma che dovrà essere gestiva in maniera più restrittiva". ARC/GG/ma