Trieste, 27 gen - Diverse le cerimonie che si sono svolte in
Friuli Venezia Giulia in occasione del Giorno della Memoria che
hanno visto la partecipazione di alcuni rappresentanti della
Giunta regionale.
A Trieste l'assessore regionale alle Autonomie locali Pierpaolo
Roberti ha dapprima nella Casa circondariale deposto una corona
alla lapide a ricordo della prigionia del prefetto Palatucci, poi
ha partecipato alla marcia silenziosa fino alla stazione
ferroviaria a memoria dei convogli che condussero i deportati in
Germania. Infine, lo stesso Roberti, assieme al governatore
Fedriga, ha preso parte alla cerimonia nella Risiera di San Sabba
presenziando infine all'inaugurazione della mostra "Rammentare le
vittime, ammonire i viventi. La Risiera di San Sabba a Trieste
negli scatti di Marino Ierman".
Di una delle pagine più cupe della storia dell'umanità ha parlato
Roberti, il quale ha poi detto che "la memoria si rafforza oggi
con le iniziative proposte dalla Regione, ma non si esaurisce al
tramonto. Ogni giorno - ha continuato - nel mondo si registrano
crimini, violenze, guerre e repressioni che rappresentano un
passo indietro che rischia di portarci all'oblio della Shoah. Non
possiamo permetterci neanche di sottovalutare i negazionismi o
quelle discriminazioni, anche sottili, figlie della radice
maligna dell'Olocausto".
A Gorizia e Monfalcone l'assessore regionale al Patrimonio
Sebastiano Callari ha rappresentato la Regione in due cerimonie:
nella Città dei cantieri a quella che si è tenuta all'interno del
Cimitero presso il Cippo dei deportati, a Gorizia in piazza
Martiri della libertà davanti al Monumento dedicato ai deportati
in Germania. Nei suoi interventi l'assessore ha sottolineato come
per le istituzioni la partecipazione in queste occasioni sia un
obbligo, "perché non si può non rispondere positivamente
all'appello di Liliana Segre quando ci mette di fronte al
pericolo dell'oblio. Non possiamo consentire che, anno dopo anno,
l'oblio nasconda tutto. Infatti, anche quando non ci sarà alcun
sopravvissuto con i numeri dell'infamia tatuati sulla pelle noi
dovremo sempre ricordare quell'immane tragedia".
A Udine l'assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli ha prima
presenziato al Tempio Ossario per la Messa dedicata al Giorno
della Memoria, poi ha partecipato alla deposizione della corona
in Questura e infine in viale Vittoria presso il Monumento che
ricorda i deportati. "Giornate come quella di oggi - ha detto
Zilli - devono servire a tutti noi, ma in particolare ai giovani,
per riflettere su quello che è avvenuto in quei terribili giorni
dell'Olocausto, ma anche su tutto ciò che sta accadendo in un
conflitto, come quello ucraino, alle porte di casa nostra".
L'assessore ha poi aggiunto che le testimonianze di quanti hanno
vissuto quel tremendo orrore "devono servire per evocare
soprattutto nei ragazzi quello spirito di solidarietà e di
comunità che li guiderà con gli anni nelle scelte quotidiane,
affinché siano i protagonisti di un futuro consapevole".
Infine a Pordenone l'assessore regionale alle Risorse
agroalimentari Stefano Zannier ha iniziato la giornata con la
deposizione di una corona al Monumento del deportato e poi di
un'altra nei pressi della targa commemorativa nella sede dell'ex
Provincia, per concluderla nella sala consiliare dello stesso
palazzo, dove si è tenuta la cerimonia di consegna delle medaglie
d'oro. Sulla necessità di sfuggire dalla retorica ha parlato a
margine delle cerimonie l'assessore, aggiungendo come il
terribile dramma dalla Shoah rappresenti una forma di male
assoluto che non debba più ripetersi. "Per questo - ha concluso -
cerchiamo nel silenzio della riflessione la forza per tenere
sempre vivo il ricordo di una delle pagine più buie dell'umanità".
ARC/GG/al
L'assessore regionale Pierpaolo Roberti alla cerimonia nella Casa circondariale
Tra le autorità l'assessore regionale Stefano Zannier in una delle cerimonie che si sono svolte a Pordenone
L'assessore regionale Barbara Zilli in una delle cerimonie che si sono svolte a Udine
L'assessore regionale Sebastiano Callari mentre interviene durante la cerimonia a Monfalcone