Funzione pubblica: Roberti, tornare a prediligere lavoro da casa
Udine, 16 ott - "Credo di non poter essere smentito da alcuno
quando dico che gli stessi sindacati hanno più volte non solo
apprezzato, ma preso a modello la Regione Friuli Venezia Giulia
per quanto sia riuscita a fare con lo smart working per i
dipendenti, dopodiché non posso rilevare che in regione come in
tutto il mondo il tema del lavoro agile e delle ricadute
economiche che può avere debba essere messo al centro
dell'agenda".
Risponde così l'assessore regionale alla Funzione pubblica,
Pierpaolo Roberti, alla nota polemica della Cgil sul tema dello
smart working e della pausa caffè dei dipendenti pubblici, nota
che lo stesso assessore ha appreso "con dispiacere".
"Mano a mano che la curva dei contagi scendeva, il personale
regionale in smart working è passato dal 70% al 35% - evidenzia
Roberti -. Una decisione presa non perché da casa i dipendenti
non fossero produttivi, dal momento che con gli stessi sindacati
mi ero dichiarato più che soddisfatto della produttività in
emergenza, ma proprio per le considerazioni legate alle ricadute
economiche di certe scelte che non possono essere fatte a cuor
leggero e devono essere ben ponderate".
"Per questo motivo - spiega l'assessore - già con questi ultimi
segnali di criticità sui contagi ho dato disposizioni per
reinvertire il senso di marcia e tornare a prediligere il lavoro
da casa".
"Auspico davvero che in momenti così difficili non si cerchi la
scaramuccia travisando per dolo o colpa l'atteggiamento di una
amministrazione che ha considerato fin dall'insediamento il
personale regionale come una risorsa eccezionale da tutelare e
valorizzare per il grande servizio che svolge per la comunità
regionale" conclude Roberti.
ARC/SSA/ma
L'assessore regionale alla Funzione pubblica Pierpaolo Roberti, in una foto d'archivio
Foto Regione FVG
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