Udine, 7 ott - La fragilità dei sistemi informatici e i
modelli di sicurezza digitale sono i temi al centro di un
convegno che si è svolto oggi a Palazzo Torriani, sede di
Confindustria Udine, incentrato sulla cyber security.
"Nella nostra Regione abbiamo sistemi di sicurezza elevatissimi,
che ci consentono di arginare attacchi pressoché quotidiani" ha
dichiarato l'assessore regionale ai Servizi informativi,
Sebastiano Callari, che ha preso parte al confronto assieme alla
presidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli, il
docente dell'Università degli Studi di Udine, esperto di
sicurezza informatica, Gian Luca Foresti, il coordinatore IP4FVG
di Area Science Park, Sara Guttilla, il capo DIA Triveneto, Paolo
Storoni, e il dirigente della Polizia Postale di Trieste, Manuela
De Giorgi, con la moderazione del giornalista de Il Sole 24 Ore
Luca De Biase.
"A livello pubblico regionale ci siamo già attrezzati da qualche
anno: la nostra società in house Insiel si è dotata di data
center molto efficienti ma soprattutto gestiti con modalità di
sicurezza importanti. Recentemente abbiamo smentito la notizia di
un accesso informatico perché i nostri sistemi di sicurezza sono
molto elevati. Finora non abbiamo mai subito attacchi ma nessuno
può dire di essere a rischio zero. Noi - ha confermato Callari -
abbiamo due data center, uno a Trieste ed uno a Palmanova, che
hanno dei sistemi di disaster recovery per assicurare non solo la
continuità del servizio ma anche una gestione del cloud che
impedisce il superamento della nostra barriera di sicurezza".
La Regione si è posta il tema della sicurezza anche in merito
all'attivazione dello smart working che di fatto ha trasferito
nelle case dei lavoratori le postazioni di accesso ai sistemi
regionali. "Anche in questo caso, con un lavoro costante, non
abbiamo rilevato alcun problema - ha confermato ancora Callari -,
Insiel lavora nel campo della cyber security già da qualche anno
e oggi stiamo andando avanti molto velocemente perché
consideriamo la competenza l'unica strada possibile. È infatti
ormai chiaro a tutti gli addetti ai lavori che ad ogni euro
investito oggi sulla digitalizzazione deve corrispondere un altro
euro di investimento sulla sicurezza. Se non si fa questo, non si
potrà andare avanti".
Complice la crescente digitalizzazione delle aziende, gli
attacchi risultano essere sempre più frequenti. Durante la
pandemia sono aumentate le frodi informatiche, tanto che nel 2020
sono cresciute del 13,9 per cento rispetto all'anno precedente.
Confindustria ha registrato un incremento del 30 per cento degli
attacchi hacker ad aziende, prevalentemente attraverso
"malaware": ogni 10 secondi un'azienda nel mondo subisce un
attacco.
ARC/SSA/al
L'assessore ai Sistemi informativi Sebatiano Callari durante l'incontro di oggi a Udine