La Giunta Regionale


19.03.2024 19:36

Prot. civile: Riccardi, percorso di sicurezza per volontario

Lavoriamo per rendere ancora più solido il sistema
Palmanova, 19 mar - "Proseguiamo con gli incontri sul territorio per informare e approfondire in merito all'applicazione della modifica introdotta nel decreto legislativo n. 81/2008 che per il mondo del volontariato vede esclusa la prima parte ai fini delle responsabilità penali mentre vede applicabile solo la parte formativa e l'uso dei dispositivi di protezione individuali; lo facciamo secondo una logica di aree omogenee per consentire approfondimenti più puntuali e mettere ordine su aspetti rilevanti così da poter ripristinare completamente l'attività di protezione civile. Incontri volti, inoltre, a favorire una lettura corretta delle disposizioni di legge vigenti anche in forza della modifica intervenuta e ottenuta in tempi brevissimi".
Lo ha indicato l'assessore regionale con delega alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi durante l'odierno incontro sull'applicazione del D.Lgs.81/2008 all'ambito del volontariato.
L'appuntamento, tenutosi a Palmanova nella sede operativa della Protezione civile, con i sindaci e i coordinatori di Protezione civile dei distretti del Manzanese, Udinese e del Cormor ha visto anche gli interventi del direttore centrale di Protezione civile Fvg Amedeo Aristei, del direttore del servizio volontariato Nazzareno Candotti e di Daniela Iuri per l'avvocatura della Regione Fvg.
Riccardi ha sintetizzato alcuni passaggi fondamentali rimarcando le fattispecie in cui viene applicata solo la seconda parte del decreto 81, ovvero i contesti in cui viene effettuata l'attività di volontariato e viene esclusa la responsabilità del datore di lavoro.
"La modifica normativa indica in maniera definitiva come sindaci e coordinatori di Protezione civile non siano assimilabili a datori di lavoro e dirigenti nell'ambito della sicurezza sui luoghi di lavoro, ma - ha spiegato Riccardi - è necessario avere chiaro il perimetro all'interno del quale si inserisce la specifica attività di protezione civile perché nell'applicazione del decreto solo le attività riconosciute all'interno di uno scenario di rischio definito dal dipartimento nazionale sono escluse dalla parte legata alle conseguenti responsabilità. Non ci sono dubbi che una situazione conclamata di emergenza con tanto di decreto rientri nel perimetro delle attività di protezione civile".
L'esponente della Giunta Fedriga ha sottolineato l'importanza "di lavorare insieme, con tutta la filiera, dal sindaco, al coordinatore, ai gruppi di volontari, per mettere in sicurezza e rendere ancora più solido il sistema di volontariato di Protezione civile" e ha sottolineato la necessità, per il volontario di Protezione civile, di utilizzare i dispositivi individuali di protezione, aver superato le visite sanitarie e svolto l'attività formativa adeguata agli scenari di intervento. "Si tratta di condizioni indispensabili - ha detto Riccardi - per ripristinare la normale attività".
Infine, l'assessore regionale ha assicurato l'impegno della Regione nel garantire risorse per la formazione e per la dotazione dei dispositivi di protezione individuale oltre che nel venire incontro alle diverse esigenze dei gruppi di Protezione civile del territorio, da quelli dei Comuni più grandi alle realtà più piccole. ARC/LP/ma