Udine, 4 ott - "Non stiamo subendo il decreto interministeriale
sul dimensionamento scolastico pubblicato il 6 agosto scorso.
Sono infatti d'accordo con il principio che il numero di
autonomie scolastiche vada diminuito ma questo non significa
ridurre l'offerta didattica sul territorio. E per sgombrare il
campo da ogni dubbio ricordo che la Regione Friuli Venezia Giulia
investe, sulla scuola pubblica statale, circa 26 milioni di euro
frutto di un'autonomia e volontà decisionale, quando le risorse
di inizio legislatura, nel 2018, ammontavano a circa 7 mln. Non
si può certo dire che stiamo trascurando il comparto nè ventilare
che diamo meno opportunità al sistema scolastico del Fvg".
E' stata la sintesi della risposta che l'assessore regionale
all'Istruzione Alessia Rosolen ha fornito in occasione delle
audizioni in VI commissione consiliare sul dimensionamento
scolastico per il prossimo triennio, che ha visto il
coinvolgimento di diversi portatori di interesse.
"Il principio demografico è il tema portante che governa il
dimensionamento - ha rimarcato Rosolen -; un elemento di cui per
molto tempo non si è tenuto conto, ora stiamo cercando di
apportare dei correttivi per dare risposte in termini di servizi,
di risorse, di interventi specifici".
"Non stiamo facendo alcuna riforma - ha spiegato l'assessore
regionale -, prendiamo atto di una situazione che esiste; non
sopprimiamo classi, non tagliamo plessi, non interveniamo su
politiche territoriali, applichiamo quello che prevede il decreto
con una direttiva che definisce corrispondenza fra il numero di
dirigenti scolastici (Ds) e dei direttori dei servizi generali e
amministrativi (Dsga) e il numero delle autonomie per dare
continuità e salvaguardare il nostro territorio. Solo quest'anno
abbiamo 10 istituti comprensivi che non hanno il dirigente
titolare, significa che esiste un dirigente che darà risposte ai
bisogni di più scuole".
Rosolen ha anche comunicato la risposta, giunta nel corso
dell'odierna audizione, del ministero che ha decretato che la
competenza sul dimensionamento delle scuole slovene è statale.
L'esponente della Giunta Fedriga ha ricordato come
l'aggiornamento delle "Linee di indirizzo per il dimensionamento
della rete scolastica e la programmazione dell'offerta formativa
del Friuli Venezia Giulia per il triennio 2024-2027" nasce con
l'obiettivo di dare puntuale applicazione a quanto disposto dalla
legge di bilancio dello Stato 2023; ha sottolineato poi come il
percorso sia stato partecipato con tutti i portatori di interesse
( organizzazioni sindacali, dirigenti scolastici, Comuni) in
oltre 50 incontri organizzati a partire dallo scorso giugno.
Nel suo intervento l'assessore del Friuli Venezia Giulia non ha
mancato di evidenziare come una rete scolastica rispondente alle
esigenze dei territori deve tenere conto del calo demografico,
dell'andamento anagrafico della popolazione studentesca e dello
spopolamento registrato nella scuola primaria e nelle scuole
secondarie di primo grado.
"In tre anni, nelle scuole primarie della provincia di Gorizia si
sono persi 272 alunni - ha rimarcato Rosolen -, 1.153 nel
pordenonese, 800 nell'area di Trieste e 1.879 nella provincia di
Udine".
Rispetto alla necessità e ai criteri di accorpamento delle
autonomie scolastiche previsto dal decreto interministeriale che
la Regione è chiamata ad applicare entro il 30 novembre di ogni
anno nel limite del contingente indicato dal Ministero
dell'istruzione e del merito, si stanno definendo alcune ipotesi
di fusione amministrativa degli istituti attraverso incontri
mirati con Ufficio scolastico regionale (Usr), amministratori
locali e dirigenti scolastici e secondo criteri oggettivi,
coerenti con le politiche scolastiche fino ad oggi perseguite.
Rosolen ha informato sulla piena collaborazione con i sindaci e
con gli istituti comprensivi interessati "stiamo seguendo
percorsi di accorpamento ma - ha rassicurato - non abbiamo agito
sulle scuole di montagna, né su situazioni che coinvolgono la
presenza di lingue minoritarie tutelate".
ARC/LP/gg