Udine, 11 feb - "Entro il prossimo aprile la Regione Friuli
Venezia Giulia recepirà le Linee guida nazionali in materia di
identificazione, protezione e assistenza alle vittime di
sfruttamento lavorativo in agricoltura, redatte nell'ambito del
Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in
agricoltura e al caporalato (2020-22) che prevede, tra le azioni
prioritarie, la pianificazione e attuazione di un sistema di
servizi integrati per la protezione e prima assistenza delle
vittime di sfruttamento lavorativo in agricoltura e il
rafforzamento degli interventi per la loro reintegrazione
socio-lavorativa".
Lo ha anticipato l'assessore regionale al Lavoro e Formazione,
Alessia Rosolen, intervenendo assieme all'assessore alle Risorse
agricole, Stefano Zannier, al seminario "Le buone pratiche di
contrasto al caporalato. L'esempio del Friuli Venezia Giulia"
promosso all'interno del progetto "Rural social act" e tenutosi
al VCR Research center di Rauscedo. Oltre alle sfide principali
da mettere in atto per migliorare il funzionamento della filiera
agroalimentare il seminario ha trattato i temi della prevenzione
di pratiche sleali di mercato; il contrasto alla dispersione di
valore lungo la filiera; la trasparenza del mercato del lavoro
agricolo e la semplificazione delle procedure amministrative; la
promozione di meccanismi quali la responsabilità solidale, la
tracciabilità e la certificazione dei prodotti; le forme di
aggregazione dei produttori.
"Ho seguito con estrema attenzione - ha commentato Rosolen - i
lavori odierni, perché la materia del contrasto allo sfruttamento
lavorativo è un tema molto sentito dall'Amministrazione regionale
del Friuli Venezia Giulia e su cui, soprattutto negli ultimi
anni, l'impegno di razionalizzazione degli interventi di
controllo è stato crescente: il tema di oggi si concentra sul
settore agricolo, ma credo sia trasversale ad altri settori,
molto rilevanti e su cui è fondato la gran parte del Pil
regionale, come quello dell'industria manufatturiera e
l'edilizia. Proprio in questi due settori nei percorsi di
formazione che l'Amministrazione regionale organizza in
particolare sul sistema degli IeFP vengono poste le basi, in sede
di inserimento lavorativo, per la prevenzione su tutti gli
aspetti - legale, etico, della sicurezza - di fenomeni scorretti".
Contestualizzando la congiuntura politica ed economica attuale,
caratterizzata dall'uscita da una crisi, Rosolen ha indicato come
necessario "il potenziamento del monitoraggio da parte di tutte
istituzioni, perché la fase della ripresa porta con sé spesso una
minore attenzione agli aspetti della sicurezza e,
inevitabilmente, anche al proliferare di situazioni non corrette
per rispondere alle esigenze del mercato".
Per il raggiungimento dei risultati - è stato sottolineato da
parte dell'assessore - è necessario che oltre al rafforzamento
dei controlli, alla revisione e inasprimento delle norme che
puniscono taluni reati, oltre all'azione delle Forze dell'ordine,
vi sia il coinvolgimento di tutti i corpi intermedi, degli
organismi della società civile e di tutti i soggetti che, a vario
titolo, si occupano di identificazione, protezione e assistenza
alle vittime di sfruttamento lavorativo.
L'assessore ha poi anticipato che "l'Amministrazione attiverà a
breve, per mezzo dell'assessore alla Sicurezza Pierpaolo Roberti
e in partnership con altre Regioni, azioni progettuali per
prevenire e contrastare forme di distorsione del mercato del
lavoro - lavoro irregolare, lavoro sommerso, caporalato,
sfruttamento lavorativo - promuovendo in tutti i settori
economici la cultura della legalità e della sicurezza, mediante
lo sviluppo di interventi per favorire l'integrazione sociale,
sanitaria, abitativa e lavorativa di cittadini di paesi terzi
vittime e potenziali vittime di sfruttamento lavorativo".
Sotto il profilo della tutela delle imprese, Rosolen ha ricordato
che "già lo scorso anno è stata posta all'attenzione del
Ministero del lavoro la necessità di un ripensamento del ruolo
delle imprese cosiddette 'contoterziste' all'interno della
filiera agricola".
Riguardo queste imprese in particolare, Rosolen ha rilevato che
risultano sempre più presenti all'interno del mondo agricolo, al
quale si propongono fornendo i propri servizi, probabilmente
aiutate in questo dal difficile reperimento di manodopera
stagionale.
"Si tratta di servizi che non sempre risultano andare oltre alla
semplice somministrazione di personale, difettando pertanto di
quell'organizzazione e assunzione del rischio d'impresa,
caratterizzanti il contratto di appalto. Riferiscono gli Uffici
competenti che a causa delle difficoltà degli esami istruttori
spesso collegati a questa tipologia di pratiche e del fatto che
l'esame delle istanze deve necessariamente osservare l'ordine
cronologico di arrivo, il rilascio dei nulla osta procede in
maniera rallentata, tanto che spesso il rilascio dei
provvedimenti a favore delle imprese agricole avviene ad avvenuto
superamento di quelle esigenze di stagionalità per le quali la
richiesta era stata effettuata. È pertanto necessario - ha
concluso Rosolen - che per queste imprese trovi definizione una
disciplina di settore che le diversifichi dalla figura
dell'impresa agricola, favorendo quest'ultima nel reclutamento
della manodopera stagionale, e ne renda possibile l'assunzione di
personale estero solo dopo che esse siano in grado di fornire
dimostrazione di effettiva capacità economica".
Ad introdurre la seconda parte del seminario, al quale ha preso
parte tra gli altri, il Procuratore capo di Udine Massimo Lia, è
stato l'assessore regionale Zannier, che ha rilevato come la
diffusione e l'impatto di situazioni di illegalità rispetto al
lavoro in agricoltura siano inversamente proporzionali alla loro
visibilità.
"Ci troviamo spesso di fronte - ha notato Zannier - a casi
fraudolenti che non sono stati riconosciuti come tali perché
l'infiltrazione sa essere molto subdola: ringrazio per questo gli
organizzatori di questo seminario perché hanno coinvolto
associazioni di categoria, sindacati, mondo della cooperazione e
istituzioni. Si tratta di portare a conoscenza e comunicare con
più efficacia, fare trasparire quello che spesso è sommerso.
Questa forma di collaborazione permetterà di ottenere una vera
sostenibilità sociale - in senso etico e non solo ambientale -
che sfugge spesso alla capacità di analisi perché è più difficile
da verificare e misurare".
ARC/EP/ma
Una foto d'archivio ritrae gli assessori Alessia Rosolen (Lavoro e Formazione) e Stefano Zannier (Risorse agricole)
Foto Regione FVG