Pol. sociali: Rosolen, ok progetto UniTs inclusione giovani e adulti
Trieste, 24 apr - Identificare i fattori di rischio e di
protezione nelle diverse fasi dell'arco evolutivo e nei contesti
scolastico-formativi, lavorativi e di comunità. Ma anche definire
i possibili interventi di prevenzione primaria e di potenziamento
delle risorse per la promozione dell'inclusione sociale ed infine
supportare l'individuazione di linee guida e la definizione di
una serie di strategie basate sull'evidenza in questo specifico
settore. Sono questi gli obiettivi di un progetto di ricerca che
la Regione affiderà all'Università degli studi di Trieste e del
quale la Giunta, su proposta dell'assessore all'Istruzione,
Università e Famiglia Alessia Rosolen, ne ha approvato lo schema
di convenzione nel corso dell'ultima seduta dell'esecutivo.
"Il lavoro, che verrà sviluppato dal dipartimento di Scienze
della vita dell'ateneo giuliano - spiega l'assessore regionale -
andrà ad indagare tre ambiti del nostro tessuto. Il primo
analizzerà un campione rappresentativo della popolazione
scolastica secondaria di primo e secondo grado; in questo
contesto verranno rilevate le variabili legate alle dinamiche
intra-gruppo (sistemi normativi, identificazione) che
inter-gruppo (credenze e atteggiamenti). Verrà poi verificato se
tali comportamenti disfunzionali siano correlati alla riduzione
della sociability (solitudine, isolamento, scarso supporto
sociale, dispersione/abbandono scolastico). Inoltre, per
prevenire e contrastare queste dinamiche verranno progettate
attività di coinvolgimento e responsabilizzazione degli studenti
finalizzate al rafforzamento delle competenze trasversali".
Un secondo ambito della ricerca andrà ad analizzare un campione
della popolazione adulta presente nel territorio regionale.
"Verranno rilevati - chiarisce Rosolen - i fattori individuali,
intra-gruppo, inter-gruppo e istituzionali che costituiscono gli
elementi principali della cittadinanza attiva. Dall'analisi che
ne emerge verranno costruiti dei profili sia individuali sia di
comunità, indentificando, per ciascuno di essi, gli specifici
fattori di rischio e le risorse che possono essere utilizzate al
fine di favorire l'inclusione sociale. Particolare attenzione
verrà dedicata ai giovani e adulti che vivono in una condizione
di minore opportunità sociale e culturale, compresi i cittadini
stranieri, per cui l'analfabetismo funzionale potrebbe
"ostacolare" i processi di integrazione e inclusione nella realtà
nazionale e regionale".
Infine lo studio andrà a prendere in esame anche campioni sia di
giovani Neet - cioè quelli non impegnati nello studio né nel
lavoro né nella formazione da almeno quattro settimane - sia di
quelli impiegati nei tirocini extracurriculari e nelle attività
di formazione. "Di queste categorie - precisa l'assessore
regionale - si analizzeranno l'acquisizione e il consolidamento
delle competenze trasversali e della proattività, variabili che
verranno monitorate nel tempo e di cui sarà analizzata la loro
associazione a esiti positivi in ambito formativo e lavorativo.
Inoltre verranno analizzate le metodologie didattiche ed
educative impiegate nei tirocini extracurriculari e di formazione
al fine di potenziarne l'impatto".
ARC/AL/pph
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