Monfalcone, 24 set - "Dopo questa seconda crisi strutturale il
tema del lavoro deve ritornare in cima all'agenda di governo: la
piaga del caporalato non riguarda solo la raccolta dei pomodori
ma si estende a molti settori, anche insospettabili e ad alta
specializzazione. Anche nel giornalismo stesso, per esempio. La
Regione, per parte sua, continua a investire sulla formazione,
ora anche in corsi mirati su commessa di alcune aziende: spesso,
però, le stesse imprese che ci chiedono corsi ad alto livello poi
non assumono coloro che li hanno seguiti, preferendo candidati a
più basso costo".
Lo ha affermato l'assessore regionale al Lavoro e Formazione,
Alessia Rosolen, manifestando la preoccupazione per un'azione di
reale contrasto allo sfruttamento del lavoro che vede da tempo in
prima linea la Regione Friuli Venezia Giulia.
Il tema è stato approfondito nella tavola rotonda "Conversazioni
su lavoro ... dignità e caporalato", organizzato nel Museo della
cantieristica (Muca) di Monfalcone - dalla Acli di Gorizia, alla
presenza, tra gli altri, del presidente nazionale Acli Roberto
Rossini, del sindaco di Monfalcone Anna Maria Cisint, del
presidente di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti.
"Nel momento in cui - ha spiegato Rosolen - si è ravvisata
l'opportunità, condivisa con le parti sociali, di procedere ad un
aggiornamento della legge regionale 18/2005, la Regione è
ripartita dalla centralità del lavoro quale elemento di
promozione della dignità delle persone e di presidio della
coesione sociale e territoriale. Gli interventi che
l'Amministrazione regionale ha realizzato mirano a sostenere un
lavoro stabile, di qualità, regolare, inclusivo. Se il dibattito
in Consiglio regionale ha visto però convergere trasversalmente
le forze politiche su temi molto diversi, come ad esempio la
conciliazione dei tempi di lavoro e di famiglia,
l'approfondimento sul come affrontare la piaga del caporalato -
ha aggiunto l'assessore - non va spesso al di là dello slogan. Le
misure per contrastarlo non sono ancora efficaci".
Al netto di richieste specifiche e molto settoriali, legate a
occupazioni temporanee, la Regione intende puntare - è stato
ribadito - sulla formazione e sulla riqualificazione di persone
non occupate del territorio.
Vigilare e intervenire sul cosiddetto "lavoro grigio", che tutela
solo il datore del lavoro privando della completezza dei diritti
i lavoratori, è un nodo che nel confronto, coordinato dalla
presidente delle Acli goriziane, Silvia Paoletti, e moderato dal
giornalista Giulio Garau, è stato a più voci indicato come
cruciale.
Nell'incontro, introdotto da un messaggio inviato agli
organizzatori dal ministro dello Sviluppo economico, Stefano
Patuanelli, il presidente di Confartigianato Gorizia, Ariano
Medeot, ha reso noti dati riguardanti lo stato dell'occupazione
nelle imprese artigiane, elaborati per l'occasione dall'Ufficio
studi Confartigianato di Udine.
Il tasso di occupazione nel periodo 2004-2019 nelle imprese
artigiane è in Friuli Venezia Giulia più alto della media
nazionale (66,6% contro il 59%). Dal 2005, tuttavia, si è
verificato un calo strutturale del numero di imprese: nella ex
provincia di Gorizia, per esempio, da un massimo picco di aziende
artigiane nel 2005 (3.151) si passa nel 2019 a 2.411. Oggi vi
lavorano 5455 addetti, di cui 2678 dipendenti. A Monfalcone, in
particolare, negli ultimi dieci anni si è verificata una
flessione nel numero di imprese del 10,4 (manifatturiero e
costruzioni i settori più colpiti). "A chiudere sono state
soprattutto le imprese molto piccole - ha spiegato Medeot - a
fronte di un aumento del numero di addetti nelle medie che spesso
sono passate da meno di 5 dipendenti a una trentina".
Molto buona resta la percentuale di lavoratori stabili nelle
imprese del Friuli Venezia Giulia, soprattutto quelle artigiane:
i dati elaborati per il territorio di Udine registrano che l'89
per cento dei dipendenti di queste ultime sono a tempo
indeterminato. Nelle altre imprese il valore è dell'84 per cento.
ARC/EP/al
Alessia Rosolen, assessore regionale al Lavoro e Formazione, durante il suo intervento alla tavola rotonda "Conversazioni sul lavoro...dignità e caporalato"
Foto Regione FVG
Un momento della tavola rotonda "Conversazioni sul lavoro...dignità e caporalato". L'assessore regionale al Lavoro e Formazione Alessia Rosolen è la prima a sinistra nella foto
Foto Regione FVG