Nue 112: Riccardi, paghiamo le forzature della precedente legislatura
Trieste, 6 mar - "La corsa della precedente legislatura di
attaccare un pezzo al 118 ha prodotto i risultati negativi che
vediamo. Però la cura apportata in questi mesi alla gestione
dell'emergenza Nue 112 e al servizio di elisoccorso ha sortito
effetti positivi, frutto dell'adeguamento del personale, di
investimenti in tecnologia e della modifica di aspetti legati
alle procedure. Continuiamo in un lavoro che sarà ancora lungo".
E' il giudizio espresso dal vicegovernatore del Friuli Venezia
Giulia Riccardo Riccardi in occasione delle relazioni tecniche
dei responsabili di Arcs (Agenzia regionale per il coordinamento
della salute) e della Protezione civile regionale tenute oggi in
III Commissione consiliare, cui Riccardi ha aggiunto alcune
valutazioni di carattere politico.
Le chiamate al Nue nel 2018 sono state 615.656, di cui il 48,6%
filtrate (domande che quindi non hanno avuto seguito) e il 28,1
per cento delle quali reindirizzate al 118, cui si aggiungono un
20,2 per cento inoltrato alle forze dell'ordine e un 4,1 per
cento dirottato ai Vigili del Fuoco.
I tempi di risposta dell'operatore del Nue sono passati dai 6
secondi del 2017 ai 3,2 secondi del 2018, raggiungendo valori di
eccellenza a livello nazionale. A livello medio regionale, dalla
chiamata al soccorso effettivo si è passati dal 27 per cento dei
casi del 2016 in cui si superava i 18 minuti al 19 per cento
attuale.
L'elisoccorso notturno costa 2,1 milioni di euro con 100 missioni
all'anno, mentre il costo del servizio in volo diurno (cioè fino
alle 17) è pari 4 milioni. Le piste di atterraggio sono passate
dalle iniziali dieci a 46 e l'obiettivo indicato è di 100.
A tale proposito Riccardi ha chiarito che "se si dovesse
sostituire l'elisoccorso con una struttura a terra, i costi
triplicherebbero, senza parlare dell'efficacia dell'intervento"
dovuto al fatto che a bordo dell'apparecchio ci sono già
anestesista e infermiere e viene di fatto ricreato un "piccolo
ospedale" che presta le cure al paziente.
Per quanto riguarda le criticità, la relazioni dei responsabili
Arcs e Protezione civile regionale hanno evidenziato l'esistenza
di una doppia cartografia (Sores e Atlas Nue), che sarà risolta a
breve con una cartografia unificata, e il problema della
localizzazione del chiamante, i cui profili di imprecisione
verranno corretti con la tecnologia Aml. La difficoltà maggiore
di sistema è però rappresentata, a giudizio di Arcs, dalla
frammentazione del processo organizzativo che segue la chiamata
di emergenza, con il coinvolgimento di diversi soggetti ed
effetti di disomogeneità del servizio sul territorio.
"Su investimenti, tecnologie e procedure la partita è chiara e
ben indirizzata. Il tema della frammentarietà organizzativa
discende però - ha spiegato Riccardi - dal fatto che a un
servizio di eccellenza come il nostro 118 si era voluto
aggiungere entro la fine della scorsa legislatura il Nue forzando
i tempi. Su tutto questo - ha concluso il vicegovernatore -
continueremo a lavorare con trasparenza, come fatto oggi in
Commissione".
ARC/PPH/ppd
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