Udine, 6 nov - "La riforma della salute non può prescindere
dall'integrazione socio sanitaria anche rispetto alle prestazioni
e ai servizi, privilegiando le cure a domicilio; la vera sfida
che ci attende è rappresentata dalla condivisione di un percorso
nel quale i sindaci, attraverso i distretti, possano esprimere le
reali attese dei cittadini e del territorio, con l'obiettivo
finale di restituire attrattività all'intero sistema socio
sanitario del Friuli Venezia Giulia e assicurare il diritto alla
salute a tutti".
Lo ha ribadito il vicegovernatore e assessore alla Salute,
Riccardo Riccardi, in occasione a della Conferenza dei sindaci
dell'Azienda per l'assistenza sanitaria n.3 Alto
Friuli-Collinare-Medio Friuli che si è tenuta ieri sera nel
presidio ospedaliero di Gemona del Friuli, alla presenza anche
dell'assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli.
Una realtà complessa quella dell'Aas3, che raggruppa 68 Comuni:
14 del Sandanielese, 11 del Codroipese, 28 della Carnia e 15
della Valcanale-Canal del Ferro e che, come ha ricordato il
presidente della Conferenza, Gianni Borghi, interessa un bacino
di 170 mila abitanti, dal Medio Friuli alla montagna.
Riccardi ha avuto modo di illustrare compiutamente le strategie
della Regione volte a riequilibrare l'offerta di salute e di
servizi sociali a vantaggio degli abitanti dell'intero
territorio, soffermandosi su criticità, servizi consolidati,
punti di forza di un sistema sanitario che vanta una tradizione
lontana, ma si deve continuamente confrontare con le attese dei
cittadini, con l'innovazione, con l'evoluzione delle tecniche e
dei protocolli di salute.
Riccardi ha ribadito che la ricetta migliore per rendere
pienamente efficace e competitivo il sistema della salute,
consiste nel ridare al territorio la possibilità di esprimere le
proprie aspettative ed esigenze attraverso i Comuni, riuniti nei
distretti.
Un percorso, ha rilevato il vicegovernatore, che è alla fase
iniziale.
L'attuazione della nuova riforma della sanità - ha osservato
Riccardi - deve considerare innanzitutto l'organizzazione della
salute assieme a quella dei servizi socio assistenziali; mentre i
temi delle prestazioni, dell'erogazione dei servizi sul
territorio, della risposta diretta alle criticità, come quelli
della gestione ordinaria della salute e dell'assistenza, saranno
affrontati nel 2019.
In questi pochi mesi di legislatura, la Regione ha infatti deciso
- ha ricordato il vicegovernatore - di concentrare l'impegno
sulle strategie organizzative che sono il presupposto ineludibile
per la gestione delle risorse.
"Ora - ha precisato Riccardi - si parla di modello di governo
della salute, tenendo ben presente che esso dovrà dare risposte
non soltanto nell'immediato, ma anche alle generazioni future".
"Questo - ha aggiunto - anche spostando parti consistenti
dell'offerta di salute al di fuori degli ospedali, su un
territorio sul quale il distretto e l'ambito sanitario e socio
assistenziale divengano una realtà omogenea, destinata a prestare
attenzione ai cittadini attraverso il ruolo che i sindaci hanno
nelle rispettive realtà".
"Anche - ha puntualizzato Riccardi - in una realtà come quella
dell'Azienda n.3, che ha dinamiche articolate e complesse, con
scelte che non si possono basare esclusivamente sul numero di
abitanti del territorio ma sulle criticità che esso presenta".
ARC/CM/Red
Il vice governatore, Riccardo Riccardi, a Conferenza sindaci Ass.3, con l'assessore alle Finanze, Barbara Zilli, e il presidente dell'organismo consultivo dei Comuni, Gianni Borghi
foto ARC Morandini
La Conferenza dei sindaci dell'Ass. n.3